Onu, nuove sanzioni all’Iran Ahmadinejad: “Non ci colpiranno”

NEW YORK – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che impone un nuovo pacchetto di sanzioni contro l’Iran per il suo programma nucleare. La Risoluzione ha ricevuto 12 voti favorevoli, due contrari da parte di Turchia e Brasile e un astenuto, il Libano.


‘’L’imposizione di sanzioni all’Iran in questa fase è uno strumento assolutamente inefficace’’, ha detto, motivando il suo voto contrario, l’ambasciatore brasiliano presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Maria Luiza Ribeiro Viotti .’’La spirale di sanzioni, minacce e isolamento’’ dell’Iran ‘’può portare a tragiche conseguenze’’, ha proseguito la rappresentante permanente del Brasile presso le Nazioni Unite. ‘’Le preoccupazioni riguardo al programma nucleare dell’Iran – ha aggiunto la Ribeiro Viotti – non si risolveranno fino a quando non inizierà il dialogo’’.

Soddisfazione invece è stata espressa dal presidente americano Barack Obama per il quale le sanzioni approvate ieri sono le “più dure” mai decise . Noi faremo in modo che siano “vigorosamente applicate”, ha assicurato, aggiungendo che l’Iran dovrà ora affrontare “le conseguenze” delle sue azioni. Il capo della Casa Bianca ha però precisato che queste sanzioni “non chiudono le porte alla diplomazia. L’Iran ha l’opportunità di intraprendere un strada diversa e migliore”. Teheran “non ha rispettato i propri obblighi per troppi anni” e queste sanzioni sono un “messaggio inequivocabile”, ha sottolineato.


Per il titolare della Farnesina, Franco Frattini, da New York arriva “un segnale politico molto forte: la comunità internazionale non può accettare – sottolinea – che l’Iran si doti dell’arma nucleare innescando una corsa alla proliferazione che avrebbe effetti gravissimi sulla stabilità regionale e mondiale”.

Da parte sua l’Iran ha respinto l’adozione di un nuovo round di sanzioni. Secondo quanto riporta la televisione di Stato iraniana, una simile misura rappresenta un errore e non farà altro che complicare la situazione. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha dichiarato che le nuove sanzioni sono prive di valore. Questa risoluzione “non vale un centesimo per l’Iran”, ha detto, aggiungendo che “è come un fazzoletto usato da gettare nel cestino”. “Le potenze mondiali non saranno in grado di colpirci”, ha aggiunto il presidente iraniano.

In sintesi le misure restrittive contenute nel quarto pacchetto di sanzioni votato oggi riguardano le banche iraniane, iniziative commerciali all’estero, in campo militare e a favore della sicurezza. In particolare, gli Stati membri delle Nazioni Unite dovranno vigilare sulla Banca Centrale dell’Iran, così come sugli altri istituti iraniani, per prevenire transazioni che favoriscano il proliferare di attività nucleari o lo sviluppo di armi atomiche.

All’Iran sarà vietato acquistare interessi in attività commerciali che si trovano all’estero e che siano dedite nell’estrazione dell’uranio, alla produzione o all’uso di materiale nucleare e di tecnologia relativa ai missili balistici. Nessuno Stato potrà poi vendere all’Iran carri armati, veicoli da combattimento, sistemi di artiglieria di ampio calibro, aerei da combattimento, elicotteri da attacco, navi da guerra, alcuni missili o sistemi missilistici e materiale relativo. All’Iran è quindi vietato avviare qualsiasi attività che possa portare alla costruzione di armi nucleari, mentre agli altri Stati è proibito trasferire nella Repubblica islamica la tecnologia, o l’assistenza tecnologica, legata a queste attività.

Tutti gli Stati, inoltre, dovranno proibire l’ingresso sul proprio territorio nazionale di individui il cui nome appare sulla lista nera delle Nazioni Unite. Il nuovo elenco redatto dall’Onu include un solo nome, quello di Javad Rahiqi, capo del centro nucleare iraniano dove l’uranio viene processato. Le sue proprietà saranno bloccate e su di lui sarà posto un veto internazionale di spostamento. Sono invece 15 le entità controllate dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica che rientrano nella blacklist dell’Onu e i cui beni saranno congelati. Tutti gli Stati sono chiamati a vigilare sulle transazioni che vedono coinvolte le Guardie della Rivoluzione, ovvero i Pasdaran, e che potrebbero contribuire alle attività nucleari dell’Iran e allo sviluppo di armi atomiche.

E’ stato inoltre imposto l’obbligo di ispezionare tutti i cargo diretti verso l’Iran o provenienti dalla Repubblica islamica se si crede che possano contenere materiale proibito. Dovranno poi essere evitate le erogazioni di servizi finanziari, comprese le assicurazioni, se c’è il timore che possano essere usati per la proliferazione di attività nucleari. Gli Stati membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovranno proibire sui loro territori l’apertura di nuove filiali o uffici di rappresentanza di banche iraniane. A queste sarà anche vietato stabilire nuove joint ventures, avere interessi finanziari in un paese estero o mantenere una relazione con le banche nella loro giurisdizione per prevenire servizi finanziari mirati a sostenere il programma nucleare di Teheran.