Fieg e Fnsi in trincea

ROMA – Il via libera del Senato con la fiducia ha fatto scattare la leva dello sciopero da parte della Federazione nazionale della stampa, mentre gli editori hanno espresso la loro ferma protesta in un comunicato-necrologio di cui chiedono la pubblicazione in prima pagina.

Sky Tg24 da ieri stasera è listato a lutto, mentre l’Usigrai chiede alle testate Rai di manifestare anche graficamente la protesta. Obiettivo per il quale si stanno attrezzando molti quotidiani. La Fnsi, dopo un presidio a piazza Navona, ha dato l’annuncio del black out dell’informazione il 9 luglio. Una protesta che ha trovato l’immediato sostegno della Cgil.


– Lo sciopero dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl – ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi -: quindi se sarà quella, altrimenti cambieremo la data.


Siddi ha quindi invitato tutta la categoria a mobilitarsi contro il disegno di legge, ‘’mettendone in evidenza i pericoli con qualsiasi iniziativa’’. La Federazione, che ha anche in programma manifestazioni davanti alle sedi istituzionali delle varie città, ha inoltre chiesto a editori e direttori di listare a lutto i giornali.


La Fieg ha espresso ‘’la sua ferma protesta’’, chiedendo la pubblicazione di un comunicato, con la veste grafica di un necrologio, in prima pagina sui quotidiani di domani. ‘’Il testo licenziato dal Senato non realizza l’obiettivo dichiarato di tutelare la privacy – si legge -, ma ha semplicemente un effetto intimidatorio nei confronti della stampa. Ne sono dimostrazione le pesantissime sanzioni agli editori’’.


Si mobilita anche la stampa cattolica, con un appello firmato da decine di testate. Nei Tg della Rai è stato letto un comunicato dell’Usigrai che denunciava ‘’la discesa del silenzio di Stato sull’Italia’’. Non è invece stato colto l’appello lanciato dal segretario del sindacato dei giornalisti Rai, Carlo Verna, che chiedeva ai ‘’direttori dei Tg di consentire all’autore del servizio o al conduttore di evidenziare, finchè la proposta Alfano non diventa legge, quando notizie date non saranno più pubblicabili in futuro’’.
Sostegno alle iniziative della Fnsi da parte dei cdr di Mediaset e del gruppo Espresso-La Repubblica-Finegil-Elemedia.