Francoforte, Vancouver, Buenos Aires Bersani accanto agli italiani nel mondo

“Gli italiani che hanno manifestato il 29 maggio a Francoforte e che manifesteranno a Vancouver e il 19 a Buenos Aires hanno ragioni da vendere: il Partito Democratico è con loro e aderisce all’appello lanciato dal Cgie e dai Comites”.il Segretario nazionale del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, secondo cui “quel poco che l’Italia spende per gli italiani all’estero se ben investito, porta credito politico al Paese e insieme vantaggi
economici largamente superiori agli investimenti”.

“Tagliare indiscriminatamente e pesantemente su
lingua e cultura, assistenza e rete consolare – prosegue Bersani – è miope, porta danni al Paese e, trattandosi di risorse minime, non aiuta nemmeno l’ipotetico sforzo di risanamento a cui si appella il Governo”.” Risparmiare sulla democrazia, poi – conclude Bersani – rinviando per la seconda volta e di tre anni le elezioni dei Comites, è un abuso assolutamente ingiustificato.Farlo poi con un decreto, inoltre, solleva
anche aspetti di incostituzionalità”.Secondo Michele Schiavone, segretario del Partito Democratico della
Svizzera, “sono evidenti e palesemente ostili a qualsiasi rispetto delle elementari forme della democrazia rappresentativa i comportamenti assunti in questi giorni nelle aule parlamentari dal governo e dai rappresentanti della maggioranza che lo sostiene in materia di diritti all’informazione e quant’altro”.

Secondo
Schiavone“i numeri espressi dalla maggioranza, usati come una clava, concorrono a demolire la struttura
costituzionale sulla quale sono stati eretti gli assi portanti che hanno saldato gli interessi dell’Italia e del suo
popolo – ha scritto Schiavone in un comunicato stampa –. Questi comportamenti sono gli aspetti più deteriori
di un determinismo che, da ormai tanto tempo, anche per le politiche che riguardano gli italiani all’estero,
vengono fermamente messi in discussione dal Consiglio generale degli italiani all’estero, che nonostante tutto
sostiene la necessità di un ritorno al dialogo con chi ha la delega governativa e le prerogative per attualizzare
la presenza degli italiani all’estero nel contesto nazionale.

Schiavone spiega il gran lavoro fatto dal Cgie
nonostante “le difficoltà in cui è stato relegato dalla mancata riforma della legge istitutiva”, uno sforzo che
ha consentito di “aprire nuove prospettive di lavoro e nuove aspettative ed obiettivi per far avanzare i
diritti delle comunità italianenel mondo. E lo ha fatto – ha ribadito ancora il segretario del Pd Svizzera – con i
pochi mezzi e strumenti a sua disposizione”. “I giovani, i professionisti, le associazioni, i Comites, il Cgie –
annuncia Schiavone – sono già scesi in piazza a Francoforte e lo faranno ancora a Vancouver e tra alcuni giorni a Buenos Aires per esigere il rispetto dei diritti della rappresentanza e della persona a cui questo governo ha inesorabilmente pregiudicato il futuro. Ai colleghi del Cgie del Nord America ed ai presidenti dei Comites e delle associazioni italiane che sono riuniti straordinariamente a Vancouver giungano, interpretando il sentimento dei colleghi europei e dell’Africa del Nord, i più fervidi auguri di buon lavoro affinché – conclude
Schiavone – le loro riflessioni e le loro proposte vadano ad arricchire, nel solco del rinnovamento tracciato dal
Cgie, l’iniziativa di cui tutti noi ci siamo fatti promotori per aprire un nuovo percorso di promozione e di indirizzo alle aspettative dei tanti milioni di italiani che vivono il mondo”.