Fini: «Legiferare contro il lavoro nero»

ROMA – ‘’Adeguate riforme di più ampio respiro’’ vanno realizzate ‘’entro tempi certi’’ e ‘’in collaborazione con lo stesso esecutivo’’ per superare le ‘’criticità’’ del mercato del lavoro. E’ l’auspicio del presidente della Camera Gianfranco Fini, che alla Camera ha elogiato il lavoro della Commissione Lavoro di Montecitorio e del suo presidente Silvano Moffa, presentando l’indagine conoscitiva dei fenomeni distorsivi del mercato del lavoro elaborata dalla XI commissione.


Fini ha toccato i temi del lavoro nero, del caporalato, dello sfruttamento di manodopera e più in generale del lavoro non regolare, ‘’vera e propria piaga da estirpare’’. Non solo per ragioni demografiche, ma anche perchè i giovani italiani hanno abbandonato alcune forme di impiego, la manodopera straniera è cresciuta in modo tale che, ha osservato Fini, ‘’il fenomeno del lavoro nero presenta proporzioni più vaste, che non possono essere circoscritte alla sola regolamentazione di flussi migratori’’.


Perciò Fini dice di ‘’considerare di grande interesse’’, l’invito del documento conclusivo dell’indagine ad ‘’investire particolarmente sulla regolamentazione delle forme di impiego della manodopera straniera’’.
Occorre, aggiunge il presidente della Camera, ‘’favorire un corretto incontro tra domanda e offerta di lavoro straniero’’.
– Il dato inconfutabile – ha detto ancora Fini – è che la richiesta attuale di manodopera viene considerata non adeguatamente soddisfatta, come hanno indicato i principali rappresentanti del mondo imprenditoriale, in particolare di quello agricolo ed edile.


Fini cita dati Inps sull’importanza del contributo offerto dai lavoratori stranieri e conclude che ‘’la questione richiede una riflessione sulle stesse modalità di ingresso nel Paese, per evitare il diffondersi del lavoro sommerso che riguarda sicuramente gli immigrati irregolari, ma, in misura maggiore, quelli regolari con lavoro stabile. Si tratta, come è evidente – conclude il presidente della Camera – di temi dai quali non possiamo far finta di non vedere. La politica, infatti, deve comprendere queste dinamiche, facendosi carico di affrontare i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.