Slovacchia, al voto in quattro milioni

Circa 4,3 milioni di slovacchi sono chiamati domani al voto per il rinnovo del Parlamento: i sondaggi danno per certa la vittoria dei socialdemocratici del premier Robert Fico, in una campagna elettorale giudicata “spenta” dagli analisti e quasi interamente dominata dal tema dei rapporti con l’Ungheria e con la
minoranza magiara. Nella mappa di governi in prevalenza di centrodestra in est Europa, la Slovacchia è un’isola di centrosinistra. In lizza per i 150 seggi parlamentari ci sono 18 partiti, tra cui otto con chance di superare la soglia di sbarramento del 5%.

I sondaggi danno i socialdemocratici (Smer) del premier Robert Fico ampiamente primi al 35,3%. L’Unione dei cristiani democratici (Sdku) dell’expremier conservatore Mikulas Dzurinda è al 14%. Dzurinda si è dimesso a marzo per uno scandalo collegato al finanziamento del partito e gli è succeduta Iveta Radicova. Seguono, distaccati, i due partiti della coalizione di centrosinistra: i nazionalisti (Sns) di Jan Slota (6,1%) e il Movimento per la Slovacchia democratica (Hzds) dell’ex premier Vladimir Meciar (5,1%). Il nuovo partito di destra Sas (Libertà e Solidarietà) è indicato al 13,3%. Nel Parlamento unicamerale (150 seggi) potrebbe entrare anche il Movimento cristiano democratico (Kdh) dell’ex commissario Ue Jan Figel (8,3%),come pure il partito della minoranza magiara, Smk (5,9%) e Most-Hid (5,6%). In assenza di temi forti capaci di mobilitare gli elettori, si prevede un’affluenza più bassa che a giugno 2006 (55%). “Tutti i partiti competono nel sociale, temi e slogan sono quasi identici a sinistra e a destra”, dice il politologo Miroslav Kusy. Nella campagna alquanto spenta si è affacciato alla fine il tema della minoranza magiara, che ha fatto salire la tensione fra Bratislava e Budapest, soprattutto da giugno 2006, quando Fico ha formato una coalizione anche coi nazionalistidi Slota, icona del patriottismo e dello slovacco come sola lingua ufficiale. Un nuovo inasprimento si è verificato con il recente insediamento del governo conservatore a Budapest di Viktor Orban, che ha varato una legge sulla doppia cittadinanza per gli ungheresi di oltrefrontiera.

La minoranzamagiara in Slovacchia costituisce il 10% su cinque milioni di abitanti. Bratislava considera la legge una minaccia alla propria sicurezza e ha varato subito una legge che prevede che gli ungheresi residenti che adotteranno la cittadinanza magiara perderanno quella slovacca. Slota ha invitato tutti a rifiutare dopo il voto alleanze con i partiti della minoranza magiara. Bratislava è allarmata anche dal tentativo di Budapest di rivedere il Trattato di Trianon, che, con la fine dell’impero asburgico, privò nel 1920 l’Ungheria di due terzi del suo territorio. “Ricorrendo alle armi, Budapest vuole creare una grande Ungheria, il Sns farà di tutto affinché la Slovacchia non perda neanche un centimetro quadrato”, ha minacciato Slota, proponendo anche di denunciare l’accordo di buon vicinato con Budapest.