Tensione tra Belgio e Vaticano La Santa Sede: siamo indignati

La segreteria di Stato del Vaticano ha espresso “vivo stupore” per le perquisizioni ma soprattutto “sdegno” per la violazione delle tombe e ha ribadito “la ferma condanna di ogni atto peccaminoso e criminale di abuso di minori da parte dei membri della chiesa”.

Di “stupore” ha parlato anche il responsabile della Chiesa cattolica del Belgio Andre-Joseph Leonard secondo cui “la giustizia fa il suo lavoro e ha diritto di fare le perquisizioni. Quello che stupisce – ha aggiunto – è che abbiano anche scavato le tombe arcivescovali”. Durante la perquisizione sono stati anche sequestrati i documenti della Commissione Adriansses (il professor Peter Adriansses è il presidente della Commissione per il trattamento degli abusi sessuali) elemento che, secondo il portavoce della Conferenza episcopale belga “va contro il diritto alla riservatezza di cui devono beneficiare le vittime”.

La segreteria di Stato vaticana ha convocato l’ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede a cui ha espresso “personalmente” il proprio sdegno. Intanto le autorità giudiziarie di Bruxelles hanno fatto sapere che il raid, che ha coinvolto decine di funzionari e investigatori, ha seguito una serie di accuse di abusi di minori commessi da esponenti della Chiesa. Le indagini sono partite da alcune lettere scambiate tra le vittime e le autorità ecclesiastiche. Durante quella che è stata definita “Operazione Chiesa” sarebbero anche stati confiscati alcuni telefoni e bloccati all’interno degli edifici alcuni esponenti del clero.

In’tanto Papa Benedetto XVI ha nominato vescovo di Bruges in Belgio Jozef De Kesel, finora vescovo di Bulna e ausiliare di Malines-Bruxelles in sostituzione di Roger Vangheluwe, reo confesso di abusi e le cui dimissioni sono state accolte dal Vaticano.