La Seleçao dà una lezione di calcio alla Roja

JOHANNESBURG – Contro il Cile finisce secondo prassi, ovvero in goleada (3-0), e con il sesto successo in altrettante sfide nell’era Dunga contro la ‘Roja’. A segno Robinho che, a quota 8, raggiunge Pelé nella classifica dei fuoriclasse targati Seleçao che più hanno segnato in match ufficiali contro i cileni. Questi avversari sembrano davvero portargli fortuna, visto che in questa circostanza è stato anche eletto migliore in campo.

Eppure all’inizio la selezione gialloverde non era sembrata nelle sue migliori serate, irretita dalla ragnatela tattica del ‘Loco’ Bielsa che, privo di tre titolari (gli squalificati Ponce, Estrada e Medel), aveva schierato la sua squadra con un 3-5-2 contro cui si erano impantanate molte delle manovre offensive brasiliane. Ma era bastato segnare il primo gol con Juan poco dopo la mezz’ora (al 34’) per far andare la partita in discesa. La conferma arrivava appena quattro minuti dopo, con la seconda rete, segnata da Luis Fabiano, miglior bomber dell’era Dunga, con 20 reti e la prospettiva di segnarne ancora molte, se continua così. Prima del Mondiale aveva rivelato di aver sognato che sarebbe stato il capocannoniere di Sudafrica 2010: per ora è a quota 3, dietro Higuain e lo slovacco Vittek, come dire che anche questa per il titolo dei bomber potrebbe diventare una sfida Brasile-Argentina.

Intanto, nei quarti, la Seleçao dovrà vedersela con l’Olanda, come ad Usa ‘94 (sempre quarti) e Francia ‘98 (semifinali), due precedenti a favore dei sudamericani che hanno tutta l’intenzione di continuare la serie, nonostante le qualità di gente come Robben e Sneijder.

Fra i migliori in campo contro i cileni va segnalato Ramires, entrato in formazione perché Felipe Melo non ce l’ha fatta a recuperare dall’infortunio alla caviglia destra. Visto come ha giocato il centrocampista del Benfica è auspicabile, per le fortune dei pentacampioni del mondo, una sua conferma, anche se dovrà saltare la sfida con gli olandesi in quanto era diffidato e si è fatto ammonire. Rimane negli occhi la sua splendida azione al 14’ st, in occasione della terza rete, quando su un ‘intercetto’ a centrocampo, si è fatto mezzo campo palla al piede prima di servire Robinho, in gol con un bel destro ‘a giro’. E’ stata questa doppia prodezza, del centrocampista e dell’attaccante, il simbolo della lezione che i brasiliani hanno dato ad un Cile troppo brutto nel secondo tempo per essere vero e che ora rischia di perdere Bielsa, che potrebbe non rimanere.
L’unica vera occasione la ‘Roja’ (ieri in bianco) l’ha creata ad un quarto d’ora dalla fine, con il ‘Chupete’ Suazo che ha impegnato Julio Cesar in una parata decisiva. Troppo poco per dare fastidio alla grande favorita di ogni Mondiale.