Obama-Bernanke, gli Usa si rafforzano

WASHINGTON – Resta – affermano il presidente americano Barack Obama e il presidente della Fed ben Bernanke – molto lavoro da fare. E la conferma che la strada da percorrere è ancora lunga arriva dal crollo della fiducia dei consumatori americani, scesa a giugno di 10 punti a 52,9 dal rivisto 62,7 di maggio.
– La crescente incertezza e i timori sul futuro dell’economia e del mercato del lavoro sono alla base del repentino calo della fiducia – spiega Lynn Franco, direttore del centro ricerca del Conference Board.

La frenata della fiducia gela Wall Street che, già preoccupata per la crisi del debito europea, arretra in modo deciso con gli indici in calo di oltre il 2,5%. Proprio la situazione europea e le conseguenze che questa potrebbe avere sugli Stati Uniti sono state uno dei temi dell’incontro fra Obama e Bernanke.
– Abbiamo parlato delle prospettive economiche, della riforma della finanza e, molto importante, del contesto internazionale: quello che accade nel mondo, sia nei mercati emergenti sia in Europa, ha influenza – spiega Bernanke – anche sugli Stati Uniti, e per questo è importante avere una prospettiva globale quando si parla di economia.

Dal canto suo, Obama, che ha definito l’incontro con Bernanke «eccellente», sottolinea:
– Osserviamo trend positivi in diversi settori, sfortunatamente a causa dei problemi in Europa osserviamo venti contrari, timori e nervosismo sui mercati. Condividiamo l’idea che l’economia si sta rafforzando, che siamo in ripresa trainata dal settore manifatturiero. Siamo passati dal perdere 750.000 posti di lavoro al mese a creare occupazione per cinque mesi consecutivi. La crescita dell’occupazione nel settore privato è ovviamente molto importante per la fiducia dei consumatori e per l’economia nel suo complesso – spiega Obama. Siamo d’accordo sul fatto che c’é ancora molto lavoro da fare. C’é grande preoccupazione per gli 8 milioni di posti di lavoro persi negli ultimi due anni: dobbiamo continuare a spingere per la crescita così da rimettere la gente al lavoro.

Con Bernanke, Obama si è anche confrontato sulla riforma finanziaria, che oggi – secondo indiscrezioni riportate dall’emittente Cnbc – approderà alla Camera per il voto finale. L’incontro fra Obama e Bernanke è avvenuto dopo la conclusione del G20, vertice durante il quale i grandi si sono impegnati a dimezzare i propri deficit entro il 2013 e a stabilizzare il debito entro il 2016.

Per Obama – osserva il Wall Street Journal – la sfida vera non è quella del deficit ma quella del debito, che continua a salire.
– Tutti devono puntare al consolidamento di bilancio, ma è possibile farlo – mette in evidenza il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Dominique Strass-Kahn – a differenti velocità. Sarebbe un disastro se tutti i Paesi stringessero la cinghia tutti insieme: così la ripresa verrebbe totalmente distrutta.