Istituti sotto esame: attesa per gli «stress-test»

ROMA – L’attesa per la pubblicazione degli stress test, prevista per fine luglio e la scadenza dei 442 miliardi di euro erogati un anno fa dalla Bce per sbloccare il credito che dovranno rientrare domani, hanno provocato forti ribassi in Borsa nel timore di una crisi di liquidità.

Le attenzioni degli investitori si sono rivolti in specie sui paesi considerati più a rischio, prima fra tutte la Spagna mentre le italiane, che pure sono crollate a Piazza Affari, a detta degli analisti mostrano meno problemi data la loro capacità di raccogliere capitali stabili presso i risparmiatori.

L’innesco al crollo odierno è stato provocato dal timore che il prestito Bce non verrà rinnovato, con il rischio di provocare una crisi di liquidità. Da Francoforte si getta acqua sul fuoco per bocca del governatore della Banca di Francia Christian Noyer secondo cui ‘’la Bce e l’Eurosistema faranno ciò che è necessario per assicurare la liquidità’’.

Ieri la Bri ha ammonito che le banche restano ancora fragili e che malgrado gli aumenti di capitale, molti dei quali pubblici, abbiano raggiunto 341 miliardi di dollari eguagliando le perdite ci potrebbero essere ancora svalutazioni ‘nascoste nei bilanci. Mentre ieri l’Euribor, che misura la fiducia degli istituti nel prestarsi denaro a vicenda, è risalito ai livelli massimi degli ultimi 9 mesi, secondo gli analisti di Cmc Markets il deficit di liquidità giovedì potrebbe ammontare a 100 miliardi di euro.

l mercato teme comunque che siano in specie gli istituti di credito spagnoli (ma anche gli irlandesi) alle prese con la grave crisi del paese e con maxi svalutazioni a trovarsi in difficoltà tanto che il ministro delle finanze spagnolo Elena Salgado ha auspicato che ‘’la Bce in questa occasione, come in altre, sia consapevole delle necessità del nostro sistema finanziario’’.

L’istituto di Francoforte a tal scopo ha in programma per oggi un’operazione a 3 mesi cui seguirà un’asta straordinaria a 6 giorni il primo luglio che dovrebbero fare fronte alle esigenze degli istituti di credito. La Spagna ha chiesto anche di anticipare i risultati degli stress test sulle banche (che per il Wsj saranno ampliati a una platea di 70-120 banche) a metà luglio allo scopo di fare chiarezza e placare i mercati.

I tedeschi, i più restii a pubblicare i risultati a fronte delle richieste americane hanno comunque fatto sapere in maniera informale che le tre banche principali hanno superato il test. In Italia il governatore Mario Draghi, appoggiato dal sistema bancario nazionale, si è sempre espresso per la pubblicazione spiegando che i nostri istituti ‘’avevano tutto da guadagnare’’. Per gli analisti di Credit Suisse le banche italiane vantano una base di finanziamento stabile superiore alle media grazie anche a un’alta quota di depositi (senza particolare concorrenza fra banche), un basso ricorso agli istituzionali e ai prestiti Bce. In caso di difficolta’ inoltre potrebbero ricorrere a collocamenti presso il retail a tassi molto bassi o negativi.