Federalismo, Bossi esulta Tremonti: «Costa se non si fa»

ROMA – Via libera del Consiglio dei ministri alla relazione del Tesoro sull’impatto del federalismo fiscale. Un ‘’passo importante’’, esulta il ministro delle Riforme Umberto Bossi, sottolineando che ora si apre la fase del federalismo municipale che porterà i Comuni ad avere tributi propri per finanziare i servizi.

Bossi presiede la riunione dei ministri alla quale il premier Silvio Berlusconi non partecipa perchè impegnato in una missione internazionale. E, alla fine della conferenza stampa dopo il Cdm, la foto di gruppo dei ministri Bossi, Tremonti, Calderoli e Fitto, dà l’immagine di una riforma, che, come sottolinea il ministro della Semplificazione ‘’non costerà’’, darà più diritti ai cittadini su tutto il territorio e produrrà risparmi perchè, sottolinea Tremonti, ‘’il federalismo costa se non si fa’’. Risparmi sui quali, però, nonostante nei giorni scorsi si fosse ipotizzato un impatto, mai smentito, di 10 miliardi, il ministro dell’Economia non si sbilancia e spiega che qui si è messo in campo ‘’un metodo’’, mentre le cifre dei risparmi ci saranno ‘’tra luglio e settembre’’.

Intanto la portata dell’intervento sui Comuni sarà di 15 miliardi, che, spiega Tremonti, verranno tagliati come trasferimenti ma ‘’diventeranno 15 miliardi di titoli di finanziamento proprio’’.
L’opposizione, però, va all’attacco. Mancano i numeri, dice il Pd che alla fine sottolinea come questo dimostri il bluff.
– L’entusiasmo di Bossi – dice Francesco Boccia – è pittoresco ma è l’unica cosa uscita dal Consiglio dei Ministri. Oltre all’euforia leghista, a questo punto, peraltro, del tutto ingiustificata, non c’è proprio nulla, tantomeno quel fondo unico per il federalismo sbandierato come un tesoretto.


Il riferimento è anche all’audizione della Copaff nella bicamerale per il federalismo fiscale che per il Pd dimostra che ‘’pagheranno tutto le regioni’’ e ci saranno ‘’nuove tasse’’. Dopo la trasmissione della relazione del Tesoro alle Camere, comunque, la strada è spianata per i prossimi decreti attuativi sui quali il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli sta lavorando da tempo. E, come spiegato sia da Bossi che da Tremonti, il primo passo sarà il federalismo comunale, che dovrebbe portare a una tassa unica municipale su base territoriale e immobiliare sulla quale decideranno comunque le autonomie anche dopo un referendum, come si spiega nella relazione, che fa riferimento a un ok ‘’previa verifica di un consenso popolare’’.


Insieme a quella che Calderoli ha già definito una ‘service tax’ comunale che Tremonti, spiega, non riguarderà la prima casa, arriverà anche la cedolare secca sugli affitti ai Comuni. Questa, dice Tremonti, ‘’è nel nostro programma e questo è il posto giusto per farla’’.


Insieme al ‘federalismo municipale’ arriverà anche il decreto sui costi e fabbisogni standard. Nella relazione del Tesoro si conferma che i livelli e i costi dei servizi verranno fatti coinvolgendo la Sose, la Società per gli studi di settore e, secondo il ministro del Tesoro sarà proprio da qui che arriveranno i risparmi.
– E’ fondamentale – ha sottolineato il ministro – passare dai costi storici ai costi standard e questo verrà fatto senza penalizzare nessuno perchà gli standard verranno definiti in base alle pratiche migliori delle regioni.
A luglio, assicura Tremonti, arriveranno poi i numeri sulla ‘’fiscalità propria delle regioni’’.