L’era del ct Prandelli sta per iniziare

ROMA – E’ il giorno di Cesare Prandelli. Il nuovo ct dell’Italia sarà presentato oggi, a una settimana esatta dal clamoroso flop azzurro. Ma l’era post-Sudafrica è cominciata già.
Il tecnico che dovrà prendere in mano la nazionale dopo la disfatta dei Mondiali si è incontrato con il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete per la firma sul contratto. Poi oggi l’appuntamento all’Olimpico, per far partire ufficialmente la nuova avventura.

Il piano-Club Italia, illustrato ieri dai vertici Figc a Gianni Petrucci, sarà invece al centro del consiglio federale di venerdì: e sarà quella la partita fondamentale per la ‘ricostruzione’. La limitazione da subito degli extracomunitari, e poi un ruolo di spicco a Demetrio Albertini, il rafforzamento delle strutture del club Italia attorno a Prandelli, volti nuovi e giovani ai settori tecnico e giovanile e scolastico, forti incentivi alla politica dei vivai da parte dei club: eccole le linee guida della Figc per uscir dalla crisi tecnica più clamorosa della storia del calcio italiano.

Ma se Prandelli ha ricevuto in sostanza carta bianca per la sua avventura azzurra (con lui tutto lo staff richiesto, dal vice Pin ai due preparatori fino a quelli dei portieri), i nomi e le misure che Abete ha già in testa non avranno identica corsia preferenziale: c’é da rompere il gioco dei veti incrociati in consiglio federale.

“Abete ha le idee chiare ed è determinato a portarle avanti con forza”, ha spiegato ieri il presidente del Coni, che in questi giorni ha fatto scudo alle richieste di dimissioni del presidente federale, avanzate da alcuni esponenti politici e dall’opinione pubblica. Abete non rimetterà il suo mandato, e a parte le proteste di Macalli è improbabile che il consiglio ne chieda le dimissioni; il n.1 della Figc chiamerà tutte le componenti del calcio, dalla Lega professionisti all’Aic, a un’assunzione di reponsabilità.

“Non c’é alcuna intenzione di varare commissioni o tavoli ad hoc”, l’unica indiscrezione sul colloquio di martedì, lasciata trapelare da Petrucci. Anche Abete é convinto che non serva a nulla cercare le riforme di un calcio malato: sono sotto gli occhi di tutti. La discussione, in consiglio federale venerdì, sarà di questo genere: bisogna riformare settore tecnico e settore giovanile, chi è disposto a fare spazio a nomine ‘tecniche’ e a lasciar da parte candidature ‘politiche’? Nomi come quelli di Romeo Benetti sono tramontati; ma per arrivare a ottenere il sì a Arrigo Sacchi o Paolo Maldini sarà battaglia. E in ogni caso, gli organici del nuovo Club Italia prenderanno forma solo nel consiglio del 16 luglio.

Oggi ci sarà il preconsiglio: l’Aic è già intenzionata a chiedere la riduzione degli extracomunitari da due a uno, un segnale più che una svolta. La Lega di A dovrebbe rinnovare i due consiglieri federali, il rinvio della corte federale sull’appello di Zamparini ai sei mesi di inibizione comporterà forse anche un rinvio delle nomine; Beretta rischia di saltare il pre-consiglio di oggi, così per la prima misura da prendere il giorno decisivo sarà davvero venerdì.