Narducci: “Emigrati fondamentali per la proiezione internazionale”

“Credo che qualsiasi progetto politico che voglia affrontare in maniera attiva la questione della proiezione internazionale dell’Italia non possa prescindere dal considerare il ruolo prezioso assunto dalle
comunità italiane nel mondo sino ad oggi, ed il possibile ruolo che in prospettiva esse potranno avere
in un contesto globalizzato e competitivo, dove altri Paesi vedono le proprie comunità come vere e proprie
‘teste di ponte’ per allargare la propria influenza e volgere a proprio vantaggio il libero commercio regolato dal Wto”. E’ quanto ha dichiarato Franco Narducci, parlamentare del Pd eletto all’estero, nel suo
intervento al seminario ‘L’Italia in Europa e nel Mondo. Dove eravamo, dove saremo’, di ieri mattina
a Montecitorio.

“Nelle comunità italiane all’estero – ha spiegato Narducci –ritroviamo il portato della
cultura italiana e delle tradizioni legate ad uno stile di vita molto italiano, che crea comunicazione e contribuisce al successo del made in italy nel mondo. E’ necessario valorizzare in ‘termini di rete’ la ricchezza costituita dalle comunità italiane all’estero, di cui è espressione viva il patrimonio associazionistico, frutto del
lavoro di generazioni di emigrati e che avrà un ruolo decisivo anche in futuro se torniamo a pensare, a credere con fermezza che, oltre ogni questione legata alla querelle politica del momento, l’Italia sia una
‘civiltà’ con la sua storia e le sue gloriose peculiarità ovunque riconoscibili nel mondo assieme a quella particolare cultura che in tanti hanno definito umanesimo.

“E’ necessario riqualificare gli sforzi indirizzati
all’affermazione del “Sistema Italia”, con le sue caratteristiche culturali, linguistiche – ha sottolineato
ancora Narducci – Sfruttando le tecnologie della comunicazione elettronica è indispensabile dare un valido
supporto alle comunità italiane operanti all’estero. Ma per fare ciò dobbiamo procedere speditamente a riformare alcuni dispositivi legislativi per rispondere alle mutate esigenze. Riforme per facilitare e semplificare
la promozione della lingua italiana nel mondo, passata da un pubblico genericamente interessato
alla dimensione culturale, ad un pubblico mosso da una molteplicità di bisogni connessi alla dimensione
economico-produttiva e a quella socio-culturale legata all’immagine positiva del nostro Paese all’estero, nonché all’ammirazione che suscita ovunque il nostro stile di vita. Vi è la necessità di riformare la rete degli
Istituti Italiani di Cultura”.

“Sicuramente – ha concluso Narducci – le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia esalteranno la nostra storia, il nostro grande passato, la nostra ricca cultura. Dobbiamo, qui ed oggi, agire uniti per costruire un nuova storia, una cultura sempre più ricca, un grande futuro”.