Obama, ecco le sanzioni all’Iran

Sanzioni per “colpire al cuore la capacità dell’Iran di arrivare ad un arma nucleare”: con queste parole il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato la legge del Congresso che impone nuove sanzioni
unilaterali Usa contro il settore energetico e bancario dell’Iran. Le nuove sanzioni vanno ad aggiungersi a quelle già decise dall’Onu, e alle altre misure annunciate da Unione Europea, Australia, Canada.

La firma di Obama è arrivata a poche ore da una lettera che il ministro degli Esteri iraniano, Manouchehr Mottaki, aveva scritto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ai ministri degli Esteri dell’Ue per protestare contro l’annuncio delle sanzioni.

Le nuove misure – è scritto – non impediranno all’Iran di proseguire con “programma nucleare pacifico. Anzi, le sanzioni rafforzeranno lanostra volontà” nel raggiungerlo. Di fronte a questa posizione, la risposta di Obama è stata esplicita: “oggi gli Usa varano le più dure sanzioni mai adottate nei confronti dell’Iran” ha detto. Si tratta di misure destinate a “colpire al cuore la capacità del governo dell’Iran di finanziare e sviluppare i suoi programmi nucleari”.

Il testo era stato votato la settimana scorsa dal Congresso e contempla una serie di misure che avranno effetto non solo su Teheran, ma anche su quelle società estere che hanno rapporti economico-finanziari con la Repubblica islamica, in particolare nei settori dell’energia. Alle società straniere che vendono prodotti ottenuti da petrolio raffinato iraniano, o sostengono raffinerie in Iran, verrà vietato l’ingresso nel sistema finanziario americano.

“In questo modo mostriamo al governo iraniano che le sue azioni hanno conseguenze – ha detto Obama -. E se continuerà nel suo atteggiamento, la pressione continuerà ad aumentare. Vorrei essere chiaro, affinché non ci siano dubbi – ha concluso -: gli Stati Uniti e la comunità internazionale sono determinati a impedire che l’Iran si doti di armi nucleari”.

Il presidente americano ha comunque ribadito che la porta della diplomazia è ancora aperta. Ma l’Iran deve assumersi la responsabilità del mancato rispetto dei suoi obblighi internazionali. La firma di Obama è arrivata dopo che il Wall Street Journal in una corrispondenza da Gerusalemme, aveva rivelato questo retroscena: la spedizione in Siria da parte di Teheran di un sofisticato sistema radar che impedirebbe ad Israele di organizzare attacchi sorpresa per distruggere le installazioni nucleare iraniane.

Secondo il Wall Street Journal, il radar in questione permetterebbe alle autorità di Damasco di avvertire i suoi alleati in caso di movimenti militari aerei israeliani. Le strutture radar sarebbero state fornite nella seconda metà dell’anno scorso e il trasferimento sarebbe stato confermato da due fonti ufficiali israeliane, due fonti ufficiali americane e una fonte di intelligence occidentale. Iran e Siria hanno invece ambedue negato l’operazione, che sarebbe in violazione di una risoluzione del 2007 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che proibisce all’Iran di fornire materiale militare.