Castro: “Presto guerra nucleare”

L’AVANA – Sotto il titolo ‘La felicità impossibile”, Castro avverte che “el imperio”, cioè gli Stati Uniti, “sono sul punto di commettere un errore imperdonabile senza che nessuno lo possa impedire. Avanzano inesorabilmente -aggiunge- verso un sinistro destino”.


Il leadere cubano ricorda le parole del Presidente iraniano Mahmud Ahmadineyad, quando affermava che avrebbe ripreso il dialogo a fine agosto, dialogo cui avrebbero dovuto partecipare anche paesi come Brasile e Turchia, gli unici due membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che si erano opposti alle sanzioni decretate il 9 luglio. Ma un alto funzionario dell’Unione Europea, sottolinea con fermezza Castro, ha avvertito che “ne Brasile ne Turchia sarebbero stati invitati a partecipare”.


Secondo il leader, “nessuna delle due parti cederà: una per l’orgoglio dei potenti e l’altra per la resistenza al giogo e la capacità di combattere”. Il popolo iraniano, secondo Castro, “si difenderà senza dubbio dagli aggressori” ed “è incomprensibile che Obama creda seriamente che si piegherà alle sue esigenze”. Si rivolge poi ai “popoli poveri del mondo”: “Non ci resta altra alternativa – scrive Fidel – che affrontare le conseguenze della catastrofica guerra nucleare che scoppierà in brevissimo tempo”.


Intanto, il ministro degli Esteri turco Ahmet Davotoglu ha minacciato la rottura dei rapporti con Israele se non giungeranno le scuse per il raid contro la Freedom Flotilla, in cui morirono nove attivisti turchi. Israele ha finora decisamente respinto ogni ipotesi di scuse.