Sbarca in borsa il colosso cinese

NEW YORK – Ma, se tutte le opzioni verranno esercitate, le risorse raccolte attraverso l’ipo potrebbero raggiungere quota 22,1 miliardi di dollari, consentendo ad AgBank di battere la rivale cinese Industrial & Commercial Bank of China, che nel 2006 conquistò il titolo di maggiore ipo della storia con 21,9 miliardi di dollari.


A Hong Kong i titoli AgBank – secondo alcune indiscrezioni – sono stati venduti a 3,20 dollari di Hong Kong, mentre a Shanghai a 2,68 yuan per azione. Con i suoi 24.000 sportelli e la maggiore base clienti al mondo, AgBank e il suo proprietario, ovvero il governo cinese, chiedono agli investitori di scommettere sul futuro della Cina. E il buon andamento della domanda, soprattutto in un momento di volatilità dei mercati, sembra confermare il voto di fiducia del mercato nel futuro di crescita di Pechino.


‘’Il fatto che il governo cinese sia in grado di vendere un così vasto ammontare di titoli di una banca non di elevata qualità e mentre i mercati sono volatili mostra sempre più come il timore di comando stia passano dai paesi sviluppati a quelli emergenti’’ osservano alcuni analisti.


Agli investitori AgBank si presenta come una banca moderna che gioca un ruolo importante nell’economia cinese, soprattutto nelle aree rurali. A differenza delle altri grandi banche della Cina, AgBank ha l’esplicito mandato del governo di aiutare e sostenere le prospettive economiche delle aree più povere del paese e quelle rurali. E questo – secondo alcuni osservatori – pone AgBank in una posizione difficile, sempre alla ricerca di conciliare le sue diverse identità. Una ricerca che si protrarrà anche dopo l’ipo.


‘’E’ il tema maggiore tensione dopo lo sbarco in Borsa. Qualsiasi problema ci sarà nelle aree rurali, il governo vorrà utilizzare AgBank per far fluire credito’’ spiega al Wall Street Journal Yuk-shing Cheng, professore all’università battista di Hong Kong. Fra tutte le banche cinesi, infatti, gli obblighi sociali di AgBank sono i maggiori. Ma alcuni investitori non vedono questo come un problema. AgBank ha un ‘’buona rete di sportelli nelle campagne e tutti sappiamo – mettono in evidenza alcuni osservatori – che il prossimo motore di crescita dell’economia cinese sarà l’urbanizzazione’’.