Germania e Spagna una poltrona per due

A confronto, non ci sono soltanto due tra le più forti nazionali del mondo, ma due modi diversi di intendere e giocare il calcio. Da un lato, il continuo possesso palla della Spagna, dall’altro le ripartenze veloci e letali della Germania. Gli uomini di Loew, inutile nasconderlo, sono la più bella sorpresa di questa coppa del mondo. Partiti a fari spenti, i tedeschi hanno incantato a suon di gol e spettacolo, rimandando a casa due mostri sacri come Capello e Maradona, entrambi puniti dalla legge del poker. La Germania è bella, come mai lo era stata nell’ultimo periodo.

La classe di Ozil e Muller, unita al fiuto sotto porta di Miroslav Klose, uno che quando bisogna buttarla dentro risponde sempre presente, hanno contribuito a creare una macchina da gol quasi perfetta. Loew ha avuto il coraggio di credere in un gruppo di giovani giocatori, cui si è affidato senza remore. L’unico dubbio, almeno per quanto visto fino ad ora, è rappresentato dalla capacità di questa squadra di reagire ad uno schiaffo. Il gioco spettacolare, infatti, è sempre stato conseguenza del vantaggio. Dopo essersi portato in avanti nel punteggio, la Germania ha potuto godere di ampi spazi, nei quali far valere la propria abilità nel contropiede.

Non è un caso, infatti, che l’unica gara persa da Podolski e compagni sia stata proprio quella contro la Serbia, nella quale gli uomini di Loew erano passati in svantaggio. Il problema maggiore per il mister tedesco, in ogni caso, è rappresentato dalla squalifica di Muller. L’attaccante de Bayern Monaco era stato uno dei principali artefici dei successi, garantendo fantasia ma anche copertura. Loew, inizialmente, sembrava intenzionato a cambiare modulo, passando ad un più coperto 4-4-2 ma, stando alle ultime, pare, invece, essersi convinto a lasciare inalterato l’assetto, inserendo Piotr Trochowski, esterno più abile a contenere che ad offendere. La Spagna, dal canto suo, gioca con la saggezza di chi è consapevole della propria forza. Gli uomini di Del Bosque ancora non hanno entusiasmato ma sono almeno sulla carta, la formazione più forte d’Europa. Le Furie Rosse, però, devono risolvere due grane. In primo luogo la situazione legata a Fernando Torres.

Il centravanti, reduce da un infortunio, non ha ancora recuperato la forma migliore e le prestazioni ne hanno risentito. Il tecnico, però, sembra orientato a confermarlo dal primo minuto. In secondo luogo, sono da valutare le condizioni di Cesc Fabregas. L’impiego del centrocampista dell’Arsenal è in forte dubbio.

Il pericolo numero uno in casa tedesca si chiama David Villa. La punta da poco passata al Barcellona è in uno stato di grazia e sta guidando la classifica marcatori. Germania- Spagna, inoltre, non può che rimandare al giugno 2008 quando, nella finale dell’Europeo, le furie
rosse si laurearono campioni del continente proprio ai danni dei tedeschi. Da allora molte cose sono cambiate. Due anni fa, infatti, la Spagna era nettamente superiore, come riconosciuto anche da Loew, ma ora la Germania è cresciuta ed ha tutte le carte in regola per imporsi. Gara aperta ad ogni risultato, quindi? Non per il polpo Paul che, senza alcun tentennamento, ha pronosticato una festa spagnola.

In Germania la notizia non è stata accolta nel migliore dei modi, visto che Paul dall’inizio di Sudafrica 2010 non ha sbagliato un colpo. Eppure, propriola cocente delusione di due anni fa potrebbe rigenerare ed alimentare i sogni tedeschi. In quella circostanza, infatti, il polpo anticipò, sbagliando, che a trionfare sarebbe stata la Germania. Joachim Loew, quindi, nonsi senta battuto, la speranza di conquistare la finale è ancora intatta.