Fiat, la Panda resta in Italia

Lo riferisce una nota dell’azienda al termine di un incontro avvenuto ieri mattina a Torino con le organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo che, non sottoscritto dalla Fiom e dai sindacati di base, è stato sottoposto a un referendum tra i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano D’Arco, ottenendo oltre il 60% di voti favorevoli.

“Al termine dell’incontro si è convenuto di dare attuazione all’accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali Fim, Uilm, Fismic e Ugl il 15 giugno scorso per la produzione della futura Panda a
Pomigliano d’Arco – si legge nella nota del Lingotto – . Tutti i firmatari dell’accordo, considerando che la grande maggioranza dei lavoratori ha dato il proprio assenso, hanno convenuto sulla necessità di dare continuità produttiva allo stabilimento e a tutto il sistema della componentistica locale, offrendo così prospettive future ai dipendenti dell’impianto di Pomigliano.

L’azienda e le organizzazioni sindacali che hanno firmato l’accordo – prosegue la nota – si impegneranno per la sua applicazione con modalità che possano assicurare tutte le condizioni di governabilità dello stabilimento.

L’esecuzione di questo accordo nei tempi e nei termini concordati – spiega l’azienda – è la condizione necessaria per la continuità dell’impegno della Fiat nella realizzazione del progetto ‘Fabbrica Italia’.

Alla riunione erano presenti tra gli altri il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti e l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. “Il governo – commenta il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi – saluta con grande soddisfazione la decisione delle parti firmatarie dell’accordo”.