Bronzo alla Germania, ma applausi anche per Uruguay

PORT ELIZABETH – La Germania della ‘Junge Wilde’ di Joaquim Loew ha conquistato la medaglia di bronzo a Sudafrica 2010 battendo l’Uruguay per 3-2 in una partita intensa e dalle grandi emozioni di cui anche gli uomini del ‘maestro’ Oscar Tabarez, tuttavia, sono stati degni protagonisti. Il match si è chiuso al 93’ con una traversa piena colpita da un grandissimo Diego Forlan. Una beffa del destino, diranno alcuni; ricordando la rocambolesca qualificazione dei sudamericani contro il Ghana, altri penseranno invece che giustizia è stata fatta.


Luis Suárez, autore del clamoroso ‘mani’ che in pratica ha sancito l’eliminazione degli africani, sabato è stato fischiato spesso dal pubblico, forse proprio per quel gesto. L’attaccante dell’Ajax ha però risposto con una prestazione maiuscola, al pari di Forlan e dell’onnipresente Fucile.

Con un grande Mueller, che assieme a Forlan è ora salito a un affollato primo posto nella classifica dei marcatori, la Germania ha ritrovato anche gioco ed ha offerto il solito mix di freschezza e velocità che invece non aveva mostrato contro la Spagna.

La finalina di consolazione è ospitata al Nelson Mandela Bay di Port Elizabeth in una serata piuttosto fredda e piovosa. Tra i tedeschi non c’é Klose, tra i pali spazio a Butt. Il rientrante Mueller è sulla tre quarti con Oezil, stasera un po’ in ombra, e Jansen. Dopo la squalifica, gli uruguagi ritrovano Suárez come riferimento offensivo. La partenza è dei tedeschi e proprio Mueller al 3’ mette in rete a gioco già fermo. Il giovane trequartista si rifà un quarto d’ora più tardi, quando riprende una respinta di Muslera si tiro dalla distanza di Schweinsteiger e insacca per l’1-0.

L’Uruguay non ci sta e comincia a macinare gioco: è preciso e rapido e la Germania soffre. Al 28’ Suárez pesca Cavani in area e l’attaccante del Palermo non perdona. Ed è l’1-1. Il gioco prosegue a fasi alterne e Sanchez al 42’ si divora un gol fatto. Ci pensa Forlan a portare in vantaggio l’Uruguay con un autentico capolavoro al 6’ della ripresa: un destro al volo schiacciato su cui Butt non può niente. Se il portiere tedesco è incolpevole, non altrettanto si può dire di Muslera: l’estremo difensore della Lazio all’11’ sbaglia il tempo dell’uscita su Jansen e per l’esterno dei ‘Panzer’ è un gioco da ragazzi mettere dentro e pareggiare. I ritmi si abbassano e gli spazi tra i reparti si allungano. Sulla gara comincia a incombere lo spettro dei supplementari, ma ci pensa Khedira al 37’ ad allontanarlo, mettendo in rete con un perfetto colpo di testa sotto l’incrocio dei pali. C’é quella traversa di Forlan al 3’ di recupero a regalare l’ultima emozione, ma poi arriva il fischio dell’arbitro messicano Archundia. Germania terza, con la certezza per Loew di avere gettato le basi per un grande futuro. Uruguay solo quarto, ma squadra convincente e di qualità.

CURIOSITÀ

Come quarant’anni fa la Germania batte l’Uruguay in finalina

ROMA – Quarant’anni dopo, ai Mondiali di calcio si è ripresentata una ‘finalina’ tra Germania e Uruguay, ed è finita come allora: con la vittoria dei tedeschi, anche se stavolta con un bilancio di gol più consistente.

A Messico 1970, infatti, furono queste due squadre (anche se la Germania allora era ancora Ovest) a giocare la finale per il 3º posto. Se l’aggiudicarono i tedeschi per 1-0, con gol di Overath. La partita fu arbitrata dall’italiano Sbardella. L’Uruguay vi era arrivato perdendo in semifinale contro il Brasile per 3-1; la Germania Ovest con la ‘storica’ sconfitta per 4-3 dall’Italia (gol decisivo di Rivera nel secondo tempo supplementare).

Stavolta, la Germania è approdata alla finale ‘minore’ perdendo in semifinale per 1-0 con la Spagna. La ‘celeste’, invece, in seguito alla sconfitta per 3-2 dall’Olanda. Questa volta, la sfida per la ‘medaglia di bronzo’ del calcio mondiale è stata vinta dalla Germania sempre con un gol di scarto: ma per 3-2 invece che per 1-0.