Martone lascia la magistratura “Voglio pensare a difendermi”

Così l’ex avvocato generale della Cassazione, in una lettera indirizzata al presidente dell’Anm Luca Palamara, spiega la decisione maturata venerdì scorso, a seguito dell’inchiesta romana sugli appalti per l’eolico in Sardegna.

“Ribadisco con forza che non ho mai fatto pressioni sui giudici della Corte Costituzionale e che
sono completamente estraneo a tutti gli episodi che i giornali hanno tratto dall’ordinanza del gip” scrive Martone. “Non sono un frequentatore di salotti e il 23 settembre del 2009 non ho partecipato ad alcuna cena, come da giorni tento disperatamente di precisare con scarso successo agli organi di stampa”.

“È vero invece – spiega Martone – che tre giorni dopo un importante convegno in Sardegna sul federalismo fiscale, sono
intervenuto, su invito di Pasquale Lombardi, segretario dell’Associazione organizzatrice, a un incontro con Verdini per discutere di ulteriori iniziative sul tema.

Soltanto a margine di questo incontro, ricorda l’ex avvocato generale della Cassazione, “mi venne chiesto (dell’argomento, d’altra parte, in quei giorni si
parlava in tutti gli ambienti), un pronostico sull’esito del giudizio della Corte costituzionale sul Lodo Alfano. Ricordo che prima di andar via – conclude – manifestai l’opinione che probabilmente la Corte ne avrebbe dichiarato l’incostituzionalità”.