Spagna e Forlan, il Mondiale è vostro

Il Mondiale della Spagna e di Diego Forlan. Sono loro, la squadra del ct Del Bosque che ha vinto il
suo primo titolo ed il cannoniere che ha trascinato l’Uruguay del maestro Tabarez al quarto posto, le stelle
più splendenti nel ‘firmamento’ di Sudafrica 2010.

Nella selezione che ha conquistato la Coppa del
Mondo sono molti, anzi quasi tutti, i protagonisti degni di nota. Quattro in modo particolare: il portiere
Casillas, autore anche in finale d’un intervento decisivo (di piede su Robben), i centrocampisti Xavi ed Iniesta
e l’attaccante Villa.

Xavi è stato il migliore in assoluto per costanza di rendimento, confermando in
nazionale tutto ciò che di buono fa da anni anche nel Barcellona. È anche un tipo modesto perché alla vigilia
della finale ha tenuto a sottolineare che per lui, a prescindere dagli esiti del torneo sudafricano, il miglior
calciatore del mondo rimane Leo Messi, qui in ombra.

Iniesta è stato forse meno continuo del compagno ma ha disputato comunque un gran Mondiale, impreziosito dalla gemma del gol in finale, dedicato, da lui che è del Barcellona, all’amico Dani Jarque, tragicamente scomparso quando era il capitano dei ‘cugini’ dell’Espanyol.

I tanti fautori del ‘tifo contro’ dovrebbero prendersi una pausa di riflessione. Villa è rimasto a secco nelle ultime due partite e non ha potuto superare il record di reti in nazionale di Raul, ma rimane il bomber di razza che aveva già dimostrato di essere ad Euro2008. Per la Spagna è un elemento
fondamentale, che però contro i ‘granatieri’ olandesi forse avrebbe avuto bisogno di un compagno
di reparto con ‘peso’, come Fernando Torres.

Il vincitore del Pallone d’oro speciale come miglior giocatore del Mondiale, eletto dalla stampa specializzata e dalla Fifa, è stato Forlan, autentico uomo-squadra di un Uruguay che nonostante sia un paese di soli 2,5 milioni di abitanti continua a sfornare calciatori di
razza. Il biondo dell’Atletico Madrid, ottimo anche come uomo-assist è l’ultimo esempio di questa lunga tradizione, ma fra le stelle del Mondiale va messo anche il suo compagno di reparto Luis Suarez, Scarpa d’Oro con l’Ajax e confermatosi non solo efficace realizzatore ma anche elemento di classe al
Mondiale.

Il suo fallo di mano contro il Ghana, tanto criticato dai giornali sudafricani, non inficia la
bontà delle sue prestazioni. Il duo dell’Olanda Robben- Sneijder rimane al top di Sudafrica 2010 nonostante
la sconfitta in finale. Il numero 11, ‘cicala’ come la sua nazionale, ha forse il torto di aver sprecato due
ottime occasioni in finale per eccesso di preziosismi tecnici (in una circostanza invece di tirare ha cercato di
‘scartare’ anche Casillas), mentre l’interista può avere il solo rimpianto che con il titolo mondiale avrebbe
vinto anche il Pallone d’Oro, quello vero che ora è di France Football e Fifa assieme.

Infine la Germania,
ottima terza con la sua squadra multietnica ed i tanti giovani interessanti. Su tutti Thomas Mueller,
che ha fatto onore al suo cognome, ed il ‘turco’ Ozil da alcuni definito il ‘nuovo Rivera’ e talento che fra un
anno (adesso rimane al Werder) sbancherà il calciomercato. Non va dimenticato Klose, che nel Bayern di
Van Gaal fa la riserva ma in nazionale, per il terzo Mondiale consecutivo, si riscopre sempre micidiale, ed
incubo dei portieri avversari.