È stata programmata per oggi. Probabilmente per dare il tempo al presidente della federazione Julio Grondona, rientrato dal Sudafrica, di esaminare la situazione e, possibilmente, avere una risposta da Diego Armando Maradona.
Il commissario tecnico rimane recluso nel suo ritiro di El Trebol da dove è uscito solo domenica per recarsi a vedere la finale del Mondiale nella casa del presidente della provincia Daniel Scioli. Un gesto interpretato come la conferma dell’importanza che l’ex Pibe de oro attribuisce ai suoi contatti con i politici.
Il quotidiano sportivo Olè ieri, riferendosi alla situazione attuale, parlava di “Seleccion fantasma”, a sole due settimane dalla ripresa delle attività: il 27 devono essere convocati i giocatori per l’amichevole dell’11 agosto a Dublino contro l’Irlanda programmata per celebrare l’apertura dell’Aviva Stadium, che rimpiazza il mitico Croke Park.
La squadra di Giovanni Trapattoni, avvertono i media, non era al Mondiale a causa del gol con la mano di Henry, ma ha battuto anche il Paraguay. Quella dell’11 agosto è una data scelta dalla Fifa per le amichevoli e quindi le squadre hanno l’obbligo di cedere i loro giocatori. Ma il Barcellona di Messi sarà in tournee, altri nazionali avranno appena ripreso la preparazione, in Argentina sarà appena ricominciato il campionato.
Il comitato dell’Afa deve esaminare il comportamento della Seleccion in Sudafrica e decidere il futuro anche perché l’anno prossimo il paese ospiterà la Coppa America. Ma tutto dipende da cosa deciderà Maradona. Il suo medico personale Alfredo Cahe ha smentito che sia tornato a drogarsi, non è depresso, ma solo arrabbiato. I familiari ed i collaboratori premono perché faccia ancora il ct e lui sarebbe orientato verso questa decisione.
Resterebbe, però, un altro problema non indifferente. Grondona e la federazione vorrebbero sostituire Alejandro Henrique, Hector Mancuso e Fernando Signorini, i suoi fidati collaboratori, con altri tecnici e preparatori di maggior esperienza. E suquesto potrebbe essere più difficile trovare un compromesso.
