Il governo ha posto la fiducia sulla manovra

Il Governo ha posto la questione di fiducia al Senato sulla manovra economica. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. La fiducia è stata posta su un maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto legge. Vito ha affermato che il Governo attribuisce “straordinaria importanza”
all’approvazione di questo testo.

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti è intervenuto all’assemblea
di Confcooperative, e ha affermato che la crisi ha dimostrato che l’austerità è oggi “necessità e responsabilità”. A livello europeo, ha proseguito il ministro “ci si è resi conto che contro la crisi era necessario fare qualcosa e qualcosa doveva cambiare. L’Europa è un continente che produce più debito che
ricchezza, più deficit che pil. Ci siamo resi conto che non poteva continuare così. Quel mondo non poteva
proseguire come prima e doveva cambiare”.

Tremonti ha anche sottolineato come durante la crisi in Italia non ci sia mai stato il pericolo di una rottura della coesione sociale.

“La crisi è probabilmente
alle spalle. Va detto con prudenza, perché le ipotesi di ‘Double Dip’ ci sono, ma possiamo dire che il peggio
è passato” ha dichiarato, da parte sua, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, durante il suo
intervento all’assemblea dell’Associazione Industriali di Novara. “L’Italia – ha aggiunto –
crescerà tra l’1 e l’1,4 per cento, a fronte di una media mondiale del 4 per cento. Siccome nei prossimi
anni la crescita maggiore non verrà dall’Europa né dagli Usa, ma dall’Asia, dobbiamo avere una maggiore
capacità di esportare e, in alcuni casi, di andare a produrre là. La crisi ha infatti dimostrato che non si cresce
senza un’industria competitiva”.

Nuove previsioni sul Pil sono poi arrivate dal rapporto trimestrale dell’Associazione Prometeia, che ha alzato all’1,3%, dallo 0,8% calcolato ad aprile, la stima sulla crescita dell’economia italiana nel 2010. Il rapporto indica però un rallentamento per l’anno successivo, nel quale è previsto un aumento del Pil dell’1,1%, laddove “nel biennio 2012- 2013 i ritmi di crescita si manterranno modesti, ma comunque in linea con le medie storiche del nostro paese, riportando il prodotto effettivo ai livelli precrisi”.

Intanto l’Istat ha diffuso i dati definitivi sull’inflazione per il mese di giugno. Il dato mensile è rimasto invariato rispetto a maggio. L’incremento tendenziale è risultato dell’1,3% in calo dal +1,4% del mese precedente. L’indice al netto dei tabacchi ha registrato un aumento congiunturale dello 0,1% e tendenziale dell’1,2%. Il dato armonizzato Ue è invece salito rispettivamente dello 0,1 e
dell’1,5%.