Manovra economica, posta la fiducia al Senato

ROMA – Le dichiarazioni di voto nell’Aula di palazzo Madama sul maxiemendamento sostitutivo della manovra
sono fissate per questa mattina alle 9,30. Lo ha deciso la capigruppo, riunita per stabilire gli orari dell’assemblea dopo la richiesta di fiducia posta dal governo.

La fiducia sul maxiemendamento, ha
spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, al termine della discussione generale,
«attesta la straordinaria importanza che il governo attribuisce all’approvazione in tempi certi di questo
provvedimento». Il ministro ha sottolineato «l’ampio confronto parlamentare che c’è stato in commissione
e in questi giorni in Aula».


L’altro giorno erano stati presentati dalla maggioranza 11 emendamenti: 6 da Pdl e Lega e un ‘pacchetto’ di 5 emendamenti della relatrice Bongiorno.
– La richiesta di avere più tempo serve per un approfondimento, altrimenti avrei dovuto dare un parere contrario – ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo -. Con il ministro Alfano potremmo così guardare tutte le proposte di modifica. Gli emendamenti della maggioranza e quelli della relatrice Bongiorno sono tali da dare al provvedimento una nuova struttura. Valuteremo l’ammissibilità anche delle proposte delle opposizione.


Soddisfatti per lo slittamento tutti i gruppi in commissione.
– Una decisione di buonsenso, che fa fare un passo in avanti alla politica e che può riflettersi anche su altri aspetti – ha detto la deputata finiana del Pdl, Maria Grazia Siliquini. In linea Angela Napoli, secondo la quale «dal governo viene una prova di responsabilità». Anche Paola Concia (Pd) saluta come prova di buonsenso la richiesta dell’esecutivo. Il leader Idv Antonio Di Pietro, però, taglia corto e ribadisce:
– Questo ddl è inemendabile e va ritirato.

Il governo ha posto la fiducia sulla manovra


Blindato un maxiemendamento sostitutivo del dl, Vito: “E’ troppo importante che passi”
Tremonti: “Era necessario fare qualcosa a livello europeo, l’austerità è una necessità”

Il Governo ha posto la questione di fiducia al Senato sulla manovra economica. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. La fiducia è stata posta su un maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto legge. Vito ha affermato che il Governo attribuisce “straordinaria importanza”
all’approvazione di questo testo.

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti è intervenuto all’assemblea
di Confcooperative, e ha affermato che la crisi ha dimostrato che l’austerità è oggi “necessità e responsabilità”. A livello europeo, ha proseguito il ministro “ci si è resi conto che contro la crisi era necessario fare qualcosa e qualcosa doveva cambiare. L’Europa è un continente che produce più debito che
ricchezza, più deficit che pil. Ci siamo resi conto che non poteva continuare così. Quel mondo non poteva
proseguire come prima e doveva cambiare”.

Tremonti ha anche sottolineato come durante la crisi in Italia non ci sia mai stato il pericolo di una rottura della coesione sociale.

“La crisi è probabilmente
alle spalle. Va detto con prudenza, perché le ipotesi di ‘Double Dip’ ci sono, ma possiamo dire che il peggio
è passato” ha dichiarato, da parte sua, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, durante il suo
intervento all’assemblea dell’Associazione Industriali di Novara. “L’Italia – ha aggiunto –
crescerà tra l’1 e l’1,4 per cento, a fronte di una media mondiale del 4 per cento. Siccome nei prossimi
anni la crescita maggiore non verrà dall’Europa né dagli Usa, ma dall’Asia, dobbiamo avere una maggiore
capacità di esportare e, in alcuni casi, di andare a produrre là. La crisi ha infatti dimostrato che non si cresce
senza un’industria competitiva”.

Nuove previsioni sul Pil sono poi arrivate dal rapporto trimestrale dell’Associazione Prometeia, che ha alzato all’1,3%, dallo 0,8% calcolato ad aprile, la stima sulla crescita dell’economia italiana nel 2010. Il rapporto indica però un rallentamento per l’anno successivo, nel quale è previsto un aumento del Pil dell’1,1%, laddove “nel biennio 2012- 2013 i ritmi di crescita si manterranno modesti, ma comunque in linea con le medie storiche del nostro paese, riportando il prodotto effettivo ai livelli precrisi”.

Intanto l’Istat ha diffuso i dati definitivi sull’inflazione per il mese di giugno. Il dato mensile è rimasto invariato rispetto a maggio. L’incremento tendenziale è risultato dell’1,3% in calo dal +1,4% del mese precedente. L’indice al netto dei tabacchi ha registrato un aumento congiunturale dello 0,1% e tendenziale dell’1,2%. Il dato armonizzato Ue è invece salito rispettivamente dello 0,1 e
dell’1,5%.