Ue, Rifiuti in Campania? La crisi non è risolta

BRUXELLES – ‘’A scanso di equivoci, occorre chiarire che la crisi dei rifiuti in Campania non è finita; è attualmente dormiente e vi è un serio rischio che possa scoppiare nuovamente’’: queste le conclusioni, messe nero su bianco, in un documento di lavoro Ue realizzato dopo la missione d’inchiesta degli eurodeputati in Campania, che ieri è stato esaminato nella commissione petizioni dell’europarlamento, presieduta da Erminia Mazzoni (Pdl).


– La crisi che conosciamo è ben lungi dall’essere risolta – ha scandito di nuovo, in aula, la parlamentare verde danese Margrete Auken che in aprile si è recata in Campania con i colleghi Jiudith Merkies (S&D) e Peter Jahr (Ppe), accompagnati oltre che dalla stessa Mazzoni, anche dagli eurodeputati italiani Crescenzio Rivellini, Andrea Cozzolino e Vincenzo Iovine.


Il dossier, che tornerà all’esame della commissione in settembre, non sottace i molti problemi ancora aperti, come le enormi quantità di ecoballe ancora ammassate nei siti di stoccaggio o lo scarico abusivo a cielo aperto di rifiuti misti e non identificati. Il deputato tedesco Jahr ha ricordato anche l’invito ad una ‘’maggiore trasparenza’’ e al dialogo con le popolazioni per attuare una strategia di lungo termine.


Interventi concreti è tornata ad invocare la Commissione europea, come condizione sine qua non per riaprire i rubinetti dei finanziamenti (10,5 milioni di euro della programmazione 2000-2006 e 135 milioni per quella attuale). Bruxelles chiede la notifica di un piano di gestione integrato dei rifiuti, ma anche una scansione dettagliata del calendario delle realizzazioni delle infrastrutture e una soluzione non solo per i nuovi rifiuti ma anche per il pregresso, ossia per le ecoballe. La Campania, attraverso l’assessore all’ambiente Giovanni Romano, ha fatto sapere di aver impresso un’accelerazione e di aver già messo mano al piano per gli speciali, ma che per la raccolta differenziata c’è ancora bisogno di tempo.