Parlamento: ok definitivo al matrimonio omosessuale

BUENOS AIRES – All’alba, è arrivato il voto favorevole del Senato, dopo 14 ore di sessione, trasmessa in diretta dalla televisione. Il disegno di legge, sostenuto dal governo di centro-sinistra della presidente Cristina Kirchner, è stato adottato con una maggioranza molto ristretta di voti: 33. In 27 senatori si sono pronunciati contro e in tre si sono astenuti.


All’annuncio del voto, centinaia di manifestanti che attendevano davanti al Congresso sono scoppiati a piangere; numerose coppie si abbracciavano gridando, “E’ la felicità!”. La presidente Kirchner ha espresso la propria soddisfazione per l’adozione della legge. “Si tratta di un passo positivo in favore della difesa dei diritti delle minoranze in Argentina”, ha dichiarato il capo di Stato alla stampa da Shanghai, nel corso di una visita ufficiale in Cina.


Un progresso che può essere paragonato ai matrimoni misti dello scorso secolo o all’estensione del voto alle donne. La legge rende legali anche le adozioni da parte delle coppie omosessuali che godranno degli stessi diritti degli etero quanto a sicurezza sociale, congedi e ferie legati alla vita famigliare. La legge modifica il Codice civile: la formula “marito e moglie” viene sostituita dai “contraenti”.
Dei brevi scontri avevano avuto luogo ieri. La Chiesa cattolica, che resta molto influente nel Paese, aveva organizzato una grande mobilitazione davanti al Congresso alla vigilia del dibattito in Senato. Kirchner aveva criticato le sue argomentazioni, sostenendo che ricordavano “l’Inquisizione”.


In Argentina erano già stati celebrati matrimoni omosessuali – Alex Freyre e Jose Maria Di Bello sono stati i primi gay a sposarsi il 28 dicembre nella Terra del fuoco – molti dei quali annullati, fatto che aveva creato una controversia legale. Ma i parlamentari si sono pronunciati prima che la questione approdasse alla Corte suprema. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso erano già legali a Buenos Aires e in alcune province del Paese, ma non esisteva una legge che le regolasse a livello nazionale. I parlamentari si sono pronunciati prima che la questione approdasse alla Corte suprema.


– Si tratta – ha detto Miguel Angel Picheto, dirigente del Frente para la Victoria, l’alleanza di partiti che ha sostenuto prima l’ex presidente Nestor Kirchner, poi l’elezione di sua moglie Cristina Fernandez – di un passo molto significativo nel cammino dell’uguaglianza, a compimento della Costituzione. Si tratta di un dibattito sulle minoranze, sulla libertà della persona di scegliere la sua condizione sessuale ed è molto legato alla libertà di espressione.
Fuori dalle porte del Parlamento, organizzazioni di omosessuali hanno festeggiato cantando “ole’, ole’, ole’, siamo oggigiorno più omosessuali”.