Governatori: «Senza noi, l’Italia non va avanti»

ROMA – Questi gli umori espressi ieri dai presidenti delle Regioni del sud durante la presentazione, a Roma, del Rapporto Svimez 2010 sull’economia del Mezzogiorno.


– Serve una politica industriale, investimenti serie per l’innovazione, aiutare le imprese del sud a diventare grandi, perchè sono lillipuziane – ha spiegato il governatore della Puglia, Nichi Vendola, secondo il quale invece ‘’il governo Berlusconi ha sterilizzato tutti gli incentivi per le imprese del sud e quanto alla Banca del Sud si tratta di una presa per i fondelli’’.


– C’e’ una sottrazione continua di risorse ai danni del Mezzogiorno – ha proseguito -, siamo alla secessione realizzata. Gli stereotipi fanno sì che solo oggi si scopre che la ‘ndrangheta si è ben infiltrata anche in Lombardia, lo si poteva capire già dagli anni Ottanta. La verità comunque è che se non si salva il sud non si salva nemmeno il nord.


Per il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, ‘’i dati dello Svimez dimostrano qualcosa che noi amministratori conosciamo bene, ovvero la totale assenza di strategie e di politiche per il Mezzogiorno’’.
– E al sud non si garantisce nemmeno quanto gli spetta – ha aggiunto De Filippo -. Non abbiamo capito cosa sia la Banca del sud né il piano per il sud e sono totalmente assenti politiche industriali. Il federalismo fiscale va bene ma se è in versione solidale. Serve un’iniziativa per colmare il più antico divario del mondo: quello tra nord e sud.


Non è tenero con l’esecutivo nemmeno un governatore di centrodestra quale è il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, che a proposito del recente scontro che ha diviso Regioni e Governo sulla manovra, ha osservato:
– Mi sorprende la difficoltà del governo di trovare una qualche intesa con le Regioni. Per la prima volta nella storia del Paese si avrà un ridimensionamento dei servizi ai cittadini. E negli ultimi anni i minori trasferimenti ordinari alle Regioni hanno costretto queste ultime a utilizzare i fondi straordinari per l’ordinaria amministrazione: forse è anche questo il motivo per i quali sono stati spesi male.


Anche l’assessore all’Istruzione e alla formazione della Regione Siciliana Mario Centorrino, non digerisce il ‘cialtroni’ appioppato da Tremonti, tempo fa, a chi, al sud, ‘’prende i soldi e non li spende’’.
– Ho difficoltà nel sentire che gli amministratori del sud sono cialtroni: se il federalismo sottintende questo tipo di filosofia diventa una sorta di punizione – ha sottolineato.


Più pacata la reazione del governatore della Campania, Stefano Caldoro, secondo il quale due sono le sfide per il sud: il federalismo e l’utilizzo delle risorse comunitarie che deve riguardare macroaree.
– Finora abbiamo speso male i Fas – ha affermato – non producendo occupazione né Pil. Serve uno sforzo per uscire dalle gelosie e pensare a grandi progetti infrastrutturali, dall’energia alla logistica, dal Mediterraneo al capitale mano, per non parcellizzare più le risorse ma lavorare su microaree. In momenti di crisi serve coraggio.


Il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, concludendo i lavori, ha risposto ai governatori con toni forti anche se con modi pacati.
– C’è un rivendicazionismo, da parte della classe dirigente del sud, che tende ad individuare l’avversario per nascondere la polvere sotto il tappeto. Ma fino a quando non verrà fatta una forte autocritica io non mi iscriverò a questo partito. Non si può ignorare il fatto che ci sono Regioni che sforano regolarmente il patto di stabilità o che hanno deficit enormi in sanità.
E a proposito del ‘cialtroni’, ha rivelato di aver detto al ministro dell’Economia Tremonti:
– Hai regalato un aggettivo su cui si farà polemica.