Tagli alle spese per i diplomatici Frattini protesta, il governo resiste

Continua a far discutere il taglio alle spese per i diplomatici italiani previsto dalla manovra economica che ha
scatenato la ferma reazione degli ambasciatori italiani, pronti a scioperare il prossimo 26 luglio, proprio alla
vigilia della settima conferenza che li riunirà tutti a Roma. Questa mattina a destare scalpore è stata
l’intervista al Corriere della Sera del ministro degli Esteri Franco Frattini, che aveva osservato come “i diplomatici italiani danno al Paese più di quanto il Paese dà a loro” e sottolineato che quella attuale “è stata una risposta sbagliata a un’esigenza giusta”, parlando apertamente di “norme assurde”.

Nel pomeriggio poi la discussione si è spostata in sede parlamentare, con il tentativo di mettere a punto un emendamento bipartisan che venisse incontro ai diplomatici, sbloccando gli scatti economici congelati dal testo della manovra. L’emendamento, al quale avrebbero lavorato parlamentari di maggioranza e
opposizione, era accompagnato da una relazione tecnica che prevedeva un costo complessivo dello “sblocco”
quantificabile in 12,6 milioni per il prossimo triennio: una cifra che non avrebbe gravato sull’ammontare
complessivo della manovra grazie a riduzioni di spesa delle competenze del ministero degli Esteri. Quasi
immediata, però, è arrivata la replica della maggioranza e del governo che hanno smentito sia la presentazione di questo emendamento che la possibilità di modificare il testo della manovra. Il relatore di maggioranza Gioacchino Alfano ha infatti osservato che “non c’è alcun emendamento concordato
da maggioranza e opposizione” mentre fonti del governo assicurano che il testo finale che verrà
approvato da Montecitorio “è quello uscito dal Senato”. Ed è proprio in questo contesto che gli ambasciatori
italiani si ritroveranno la settimana prossima alla Farnesina per la settima Conferenza degli Ambasciatori
d’Italia, dal titolo: “Rinnovarsi per crescere”. La Conferenza sarà focalizzata sul tema delle riforme e delle
innovazioni dell’Amministrazione degli Affari Esteri, che sarà approfondito sia fra gli ambasciatori, sia attraverso l’apporto di qualificati rappresentanti delle altre Amministrazioni, della società civile e del mondo
imprenditoriale. Saranno in particolare trattati i tre concetti chiave della riforma della Farnesina: la dimensione europea, con speciale riferimento al ruolo dell’Unione Europea nella nuova governance globale; la sicurezza globale, in tutte le sue dimensioni, compresa la stabilità politica, sociale ed economica; la promozione del Sistema Paese.