Afghanistan, obiettivo 2014

La gestione della sicurezza dell’Afghanistan passerà dalle mani della Nato a quelle del governo afghano entro il 2014, ma la Nato resterà come forza di sostegno: il via libera alla transizione arriva dalla conferenza dei donatori in corso a Kabul, che ha riunito circa 70 delegazioni di Paesi e rappresentanti delle istituzioni
internazionali in una città blindata e ad alto rischio sicurezza.

Prima dell’avvio dei lavori, almeno tre persone sono state ferite da un proiettile di mortaio esploso in un campo da calcio. La Conferenza di Kabul – si legge nel comunicato finale – appoggia il piano del governo afghano di far assumere “alle sue forze di sicurezza la responsabilità delle operazioni militari in tutte le province del paese entro la fine del 2014”. Come proposto dal presidente afghano Hamid Karzai aprendo i lavori.

Ma la Nato non andrà via dal Paese nel 2014: “La transizione si farà gradualmente sulla base di un esame della situazione politica e della sicurezza e quando la transizione sarà compiuta, le forze internazionali non andranno via ma passeranno ad un ruolo di sostegno”, ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. Anche il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha chiesto che la transizione sia graduale ma che cominci da subito, mentre il titolare della Farnesina, Franco Frattini, ha sottolineato la necessità che il passaggio di consegne avvenga “non sulla base di tappe fissate dal calendario, ma dalle reali condizioni esistenti” e ha definito “ancora necessaria” la presenza militare internazionale.

Sulla necessità di non abbandonare il Paese ha insistito anche il Segretario di Stato americano Hillary Clinton: confermando nel luglio 2011 la data, già fissata dal presidente Barack Obama, per l’avvio del ritiro delle truppe americane. data che “è l’inizio di una nuova fase e non la fine del nostro impegno”, ha detto ieri, chiedendo comunque al governo Karzai ulteriori sforzi per combattere la corruzione. Inoltre, la Conferenza di Kabul ha approvato “in linea di principio” il Programma di pace e reintegrazione del governo afghano, aperto a tutti i membri dell’opposizione armata che rinuncino alla violenza, non abbiano legami con i terroristi e che condividano l’obiettivo di costruire un “Afghanistan pacifico”.