Italia, una famiglia su cinque non ha i soldi per il medico

ROMA – Al punto che una famiglia su cinque rinuncia ad andare dal medico perchè non ha i soldi per pagare la visita. E sono altrettanti i nuclei familiari che non riescono a pagare il riscaldamento.
E’ questo il cupo quadro delineato dall’ultimo rapporto della Svimez sull’economia del Mezzogiorno che è stato presentato a Roma.

Si tratta di una situazione di grande difficoltà, riconosciuta tale anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, rilevando la presenza di ”significative inefficienze”, ha messo in evidenza la necessità di un ripensamento e di una ”profonda modifica” delle politiche di sviluppo. Anche perchè c’è un ”legame inscindibile tra sviluppo del Mezzogiorno e complessivo rilancio dell’economia italiana”.

Nel 2009 il Pil del meridione è tornato ai livelli di 10 anni fa, con un calo del 4,5%, un valore molto più negativo del -1,5% del 2008, rileva l’analisi condotta dall’Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno. A dar misura della criticità della situazione, definita ”senza precedenti”, è anche l’andamento dell’industria e quello dell’occupazione: nel biennio 2008-2009 l’industria manifatturiera del Sud ha perso oltre 100.000 posti di lavoro, di cui 61.000 solo lo scorso anno. E la Svimez avverte che l’industria del sud è ormai a rischio di estinzione. Ancora più drammatica appare la realtù quando la si analizza nella vita di tutti i giorni. Quasi un meridionale su 3 è infatti a rischio povertà a causa di un reddito troppo basso (contro gli 1 su 10 del Centro-Nord): in valori assoluti sono in questa condizione ben 6 milioni 838mila persone, fra cui 889mila lavoratori dipendenti e 760mila pensionati.

D’altra parte, in base agli ultimi dati disponibili (2007), il 14% delle famiglie meridionali vive con meno di 1.000 euro al mese (contro il 5,5% al Centro-Nord) e in quasi la metà dei casi (47%) si vive con un unico stipendio. La povertà morde particolarmente nelle piccole scelte quotidiane: nel 2008 nel 30% delle famiglie al sud sono mancati i soldi per i vestiti e nel 16,7% dei casi si sono pagate in ritardo le bollette di luce, acqua e gas. Ma non solo. Otto famiglie su 100 hanno tirato la cinghia rinunciando ad alimentari necessari, il 21% non ha avuto i soldi per il riscaldamento (con punte del 27,5% in Sicilia) e il 20% per andare dal medico (25,3% in Campania, 24,8% in Sicilia).

Nel 2008, inoltre, è arrivata con difficoltà a fine mese più di una famiglia su 4. E quasi una famiglia su 2 non ha potuto sostenere una spesa imprevista di 750 euro. A fronte di tale situazione, per la Svimez serve un nuovo progetto paese, che parta dal rilancio delle infrastrutture, con un piano da 38 miliardi di euro, per coinvolgere quale ‘nuova frontiera’ i settori più innovativi.