Roia (Csm): “Non c’è motivo per cui Mancino si dimetta”

ROMA – “Non vedo il motivo per cui debba dimettersi. Non c’è nessun reato. Bisognerebbe provare che le telefonate di questo personaggio un po’ naif abbiano determinato il singolo consigliere nella scelta. Il che mi pare non risulti da nessuna parte. Siamo proprio sul piano dell’opportunità di contatto. Un livello completamente diverso dal contatto”.

Così il togato del Csm Fabio Roia (Unicost) parla ad Affaritaliani.it del vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Nicola Mancino e di quanto emerso dall’inchiesta sulla loggia P3 su Pasquale Lombardi.
Roia afferma inoltre di “condividere” la decisione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano secondo il quale deve essere il nuovo Csm ad occuparsi della questione morale in magistratura:
– A me pare una scelta da condividere – afferma il togato – opportuna sul piano delle istituzioni per due motivi: il Presidente ha comunque detto che la questione deve essere affrontata in materia propositiva e quindi evitando magari possibilità cadute che magari potevano anche esserci in un dibattito visto che alcuni consiglieri sembrerebbero essere coinvolti da contatti di questo Lombardi.


La seconda cosa che ha detto di grande rilievo istituzionale sempre a difesa dell’istituzione e che chi ha votato liberamente per il presidente della Corte d’Appello di Marra di salvaguardare la sua autodeterminazione”.