Annunciata probabile revoca dell’embargo a Cuba

MADRID – Così il ministro spagnolo degli Affari Esteri, Miguel Angel Moratinos, ha commentato davanti al Parlamento spagnolo la dichiarazione del capo del Parlamento cubano Ricardo Alarcon, che ha annunciato martedì la liberazione di tutti i prigionieri non accusati di omicidio. Moratinos ha chiesto all’Unione Europea di modificare la propria posizione, rivedendo il dialogo con Cuba sulla base dei progressi del paese in materia di diritti umani. Il Ministro spagnolo ha anche sottolineato che la liberazione annunciata a L’Avana non ha nulla di fortuito, ma è il risultato di un dialogo con il governo cubano, iniziato sei anni fa.


A settembre il presidente Usa Barack Obama aveva prorogato di un anno l’embargo commerciale contro Cuba, contenuto all’interno della ‘Trade with enemy act’, una consuetudine per tutti i presidenti dagli anni 60.
Il Rapporto di Cuba sulla Risoluzione 62/3 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unitedenuncia che per i suoi obiettivi, la sua portata e i mezzi impiegati per ottenerli, il blocco degli Stati Uniti contro Cuba si qualifica come un atto di genocidio in base a ciò che sancisce la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 9 dicembre 1948, e come un atto di guerra economica, in base alla Conferenza Navale di Londra del 1909.


Nell’ottobre 2009 l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato con 187 voti favorevoli, 3 contrari (Israele, Palau e Stati Uniti), e l’astensione di Isole Marshall e Micronesia, una mozione per chiedere agli Usa la cessazione dell’embargo. In precedenza si era già espresso più volte contro l’embargo, con una maggioranza sempre più ampia: dai 59 voti contro l’embargo del 1992, si è passati a 179 nel 2004, 182 nel 2005, 184 nel 2007 e 185 nel 2008.