Dieci paesi contro le leggi razziali dell’Arizona

ROMA – Nove nazioni latinoamericane si sono aggiunte al Messico e costituite davanti alla giustizia federale statunitense insieme a centinaia di ONG contro la SB1070, le leggi razziali che entreranno in vigore il prossimo 28 luglio nello stato dell’Arizona e che prevedono il tracciamento di profili razziali e l’arresto arbitrario fino a sei mesi dei migranti prima dell’espulsione e che lo stesso presidente Barack Obama ha definito “una legge irresponsabile che contraddice i principi basilari della giustizia statunitense”.


Ad Argentina, Bolivia, Ecuador, El Salvador, Nicaragua e Paraguay che si erano appellati nei giorni scorsi dopo che il Messico aveva fatto da apripista il primo luglio, ora si sono aggiunti Colombia, Guatemala e Perù.
E’ notevole che la costituzione davanti alla giustizia federale accomuni governi integrazionisti, come quelli di Ecuador, Bolivia e Argentina a governi ortodossamente filostatunitensi come Messico, Colombia e Perù.
Le leggi razziali dell’Arizona stanno avendo un effetto nefasto sull’immagine degli Stati Uniti in Messico e nel resto del continente.


In pochi mesi, da prima a dopo la promulgazione della legge, i messicani che avevano un’idea favorevole degli Stati Uniti sono crollati dal 62 al 44% e quelli con un’immagine negativa sono cresciuti dal 27 al 48%.