«I fanciulli nell’emigrazione italiana», una ricostruzione dei flussi migratori

ISERNIA – Nella collana «Quaderni sulle Migrazioni», la casa editrice Cosmo Iannone Editore pubblica il volume di Maria Rosa Protasi «I fanciulli nell’emigrazione italiana. Una storia minore (1861-1920)». A darne notizia è la Migranti Press, organo d’informazione della Cei, ricordando che nel primo cinquantennio di vita unitaria italiana, le vicende dei piccoli italiani mandati a lavorare in Europa e oltreoceano furono oggetto di numerosi studi e inchieste di carattere pubblico e privato.


Apposite normative di tutela vennero inoltre messe a punto dalle classi dirigenti postunitarie per sorvegliare l’espatrio di minori, che riguardò inizialmente alcune categorie di «girovaghi» e più tardi, svariate professioni operaie. Nonostante la centralità assunta nell’ambito delle politiche migratorie e sociali dell’Italia liberale, il tema del lavoro migrante minorile ha subito in seguito una sorta di rimozione storiografica. Un’inversione di marcia si è avuta solo a partire dalla fine degli anni settanta del Novecento e da allora gli studi sull’emigrazione minorile nell’Italia liberale hanno avuto un significativo incremento, anche se si è privilegiata in particolare l’analisi di casi settoriali indagati in ambito locale e si è puntato a mettere in risalto gli aspetti più drammatici del fenomeno.


Alla luce di queste considerazioni, il lavoro di Maria Rosa Protasi si propone di fornire una ricostruzione d’insieme dei flussi migratori minorili italiani in età liberale, analizzandone le dimensioni numeriche, la caratterizzazione professionale e territoriale e le principali normative di riferimento.