Libertà della rete contro bavaglio digitale

ROMA – Il Pd ha lanciato un appello per la libertà della rete, legato al ddl sulle intercettazioni. Lo hanno sottoscritto alcuni dirigenti democratici come Stefano Di Traglia, Matteo Orfini, Paolo Gentiloni, Vincenzo Vita, Giuseppe Civati, Pina Picierno.


«Il mese scorso avevamo denunciato come al Senato la maggioranza, approvando il ddl intercettazioni, rendeva più difficile la vita ai blogger e ai siti Internet prevedendo un obbligo di rettifica – spiegano – Parte della maggioranza aveva promesso di tornare su quella norma ma ora alla Camera si sono rimangiati tutti gli impegni, lasciando l’art.1, comma 29, che prevede l’obbligo di rettifica per blog e siti internet. Ma si può rischiare una maxi-multa perché magari si è in vacanza o non si controlla la posta? Ciò significa rendere la vita impossibile a migliaia di siti e di blog, ben diversi dalle testate giornalistiche. Lo fanno dimenticando che la rete è proprio un’altra cosa».


«Non c’è stato ascolto rispetto a un’indicazione molto chiara che viene dall’universo della rete: stralciare un comma che equipara impropriamente i siti alla carta stampata – proseguono gli esponenti del Pd – Ma c’è ancora la possibilità, se si vuole, di abolire questo bavaglio digitale alla ripresa del dibattito nell’aula della Camera. Il Pd si è già impegnato e chiede a tutti di sostenere la battaglia per la libertà sulla rete, senza censure, mandando un’e-mail ai capigruppo di tutti i partiti alla Camera per chiedere l’abolizione di questa norma».


Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, ha intanto invocato «un fronte comune di tutte le forze politiche che sono contro il bavaglio e la censura, per difendere la libertà di stampa e la legalità».
«Il ddl intercettazioni serve a coprire le malefatte di cricche e comitati d’affari, impedisce all’opinione pubblica di conoscere i comportamenti scorretti di politici disonesti e protegge le consorterie criminali. Costruire il fronte della legalità in Parlamento e nelle piazze, a partire dalla prossima manifestazione dell’Fnsi il 29 luglio, alla quale Idv aderisce, può accelerare la crisi già evidente del governo Berlusconi», conclude.