Juve, cresce l’ottimismo in vista dello Shamrock

Un po’ di convinzione e un Pepe nel motore in più. La Juventus che fa il conto alla rovescia per il primo preliminare di Europa League (giovedì, a Dublino), si ritrova un paio di buoni motivi per sorridere.
L’amichevole di sabato scorso con un avversario di rango, il Lione, ha dato buone risultanze, tra le quali anche il ritorno dell’ultimo Nazionale del Mondiale, Simone Pepe, già in buona condizione.

A parte Iaquinta e Buffon, infortunati, manca ancora solo Melo, arrivato ieri al ritiro di Varese: ha iniziato le vacanze molto più tardi degli altri e dunque non è ancora pronto. Di non positivo, ci sono il piccolo contrattempo di un risentimento al polpaccio per Martinez e la condizione non ancora ottimale di Bonucci, attardato a causa di un fastidio a un ginocchio, ma Del Neri può contare su una rosa sufficientemente competitiva per affrontare gli
irlandesi dello Shamrock, che Trapattoni ha però invitato a non sottovalutare, sostenendo che sono motivatissimi.

C’è da credergli e anche sul piano della corsa gli avversari europei promettono livelli molto elevati. Alla Juve spetta imporre la propria superiore classe e una organizzazione di gioco che Del Neri ha già portato a discreti standard. Il tecnico ribadisce che c’è ancora molto da lavorare, perché capisce che per tornare competitivi, i meccanismi devono essere pressoché perfetti. Ma questo preliminare è un po’ la spada di Damocle di fine luglio, una tappa obbligata che rischia di togliere serenità a una preparazione finalizzata a fine agosto: i tempi ci sarebbero tutti, ma la condizione mentale è diversa con l’ostacolo europeo tra i piedi.

Tempi lunghi anche per il mercato (quello della Juventus è cominciato in anticipo, a fine giugno), ma certo la condizione di incertezza di molte grandi firme in bilico (Diego, Melo, Amauri, Iaquinta, Chiellini stesso, Poulsen, Sissoko, Camoranesi), non contribuisce alla coesione generale, perché la convinzione dei protagonisti nel lavoro quotidiano può essere soggetta a cali più o meno inconsci. Ieri a Varese al
campo di allenamento campeggiava uno striscione non proprio benevolo nei confronti dei giocatori che fanno resistenza alle cessioni: c’è dunque sintonia con la dirigenza ma tanto non basta a concludere buoni affari, perché dopo una stagione fallimentare come l’ultima, le quotazioni sono scese verticalmente, al contrario
degli ingaggi, che sono molto, troppo alti. Nessuno ci sta più a riciclare presunti campioni a costi altissimi e dunque la Juventus sta cercando di ottimizzare il più possibile: Trezeguet resterà, Diego viene ancora guardato con ottimismo, Melo non è stato contestato dai tifosi al suo arrivo e la dirigenza è sempre convinta che sia un buon giocatore.

Oggi ultimo allenamento italiano e poi partenza per Dublino. Pochi dubbi sulla difesa bianconera (Legrottaglie e Chiellini centrali, Motta e De Ceglie terzini, scelte quasi obbligate a centrocampo (Marchisio o Ekdal in mezzo con Sissoko, Pepe e Lanzafame (in ballottaggio con Martinez) esterni, Trezeguet e Del Piero, favorito su Diego, punte.