Giorgi: “Un bilancio assai positivo”

CARACAS – Il tetto di Caracas, o quasi. L’ufficio del dottor Alfredo Giorgi, Direttore dell’Ice di Caracas, è un vero salottino, confortevole e con una vista meravigliosa. Non una finestra ma un immenso cristallo che ci propone uno spettacolo incantevole; non la “sultana”, ai cui piedi ferve una metropoli piena di vita; ma l’altro versante, ugualmente verde, ugualmente rigoglioso, ugualmente esotico. Anch’esso mostra una natura che si ribella al cemento che consuma e corrode ormai ogni suo angolo.

Ed è proprio in questo ufficio, al quale il trambusto della città non ha accesso, dove il Direttore dell’Ice ci traccia il bilancio sulla missione marchigiana; sulla breve visita realizzata dal Consigliere regionale, Paolo Perazzoli; dal sindaco di Ripatranzone, Paolo D’Erasmo; dal cuoco Alessandro Iaconi e dall’imprenditore Giovanni Lucci, presidente di Frigotecnica Internazionale (l’azienda impegnata nella costruzione di una delle celle frigorifere più grandi del Paese).


– E’ assai positivo – ci dice -. La tradizione enogastronomica marchigiana non è molto presente in Venezuela. Si importano vini dal Veneto, dal Piemonte, dalla Toscana, ma non dalle Marche, che pure ha prodotti di ottima qualità. Queste missioni permettono di far conoscere i manufatti regionali e, quindi, di proporli al mercato.


Sostiene che anche la formazione di ben 30 ragazzi, studenti di 5 istitui di cucina di Caracas, è stato un successo.
– Questi giovani hanno assistito ad un corso dettato loro da un cuoco marchigiano altrettanto giovane: Alessandro Iaconi. E’ stata una esperienza interessante. Non è mancato l’incontro con la comunità. E neanche l’aspetto puramente commerciale: giornalisti ed esperti del settore sono stati invitati ad un ‘assaggio guidato’ di vini e piatti tipici marchigiani, tutti realizzati con prodotti della regione.


Poi, per concludere, una riflessione finale:
– Vogliamo sperare che le misure economiche adottate dal governo non pregiudichino la richiesta dei prodotti. Le leggi devono essere fatte a misura del paese. Ed oggi il Venezuela ha bisogno di importare. Vuol dire, pertanto, che si devono studiare soluzioni. Queste potrebbero arrivare dall’ambito legislativo, ed avere come obiettivo la soddisfazione piena del mercato.