“In rete chi scrive cose false è punito in termini di visibilità”

Fabio Chiusi, blogger, doppia laurea in Italia e master alla London School of Economics, è stato tra i primi firmatari dell’appello contro il bavaglio alla Rete.
E’ una “normativa sbagliata – dice – che non tiene conto delle differenze tra giornalismo professionale e produzione amatoriale delle notizie. E che non garantisce allo stesso modo i blogger e i giornalisti”.


Chiusi, non ritiene giusto chiedere ai blogger di garantire un’informazione corretta?


“Credo che da un lato sia impossibile fornire una ‘garanzia di correttezza’ in Rete e dall’altro che quella garanzia non serva a nulla. In Rete vale il motto ‘content is king’: chi scrive cose vere viene premiato dai lettori. Chi diffonde notizie false o diffamatorie è punito in termini di visibilità. E se necessario, dalla legge”.
Cosa comporta per un blogger far fronte all’obbligo di rettifica?


“Il punto è che il codice deontologico di un blog sono i suoi lettori. Saranno loro a mettere in evidenza un eventuale errore. E a chiedere, tramite i commenti, una rettifica. Succede di sbagliare, ma con un po’ di onestà intellettuale tutto si aggiusta. Quando questa viene a mancare, non c’è legge che tenga”.


Ipotizziamo: la legge bavaglio passa. I blogger eluderanno la normativa?


“Si pensa a un ‘widget’, un’applicazione che permetta agli utenti stessi di comporre la rettifica e pubblicarla sul blog. Ne ha parlato l’avvocato Guido Scorza, uno dei maggiori esperti, in Italia, di diritto sulla Rete. Poi si potrebbe pensare a server localizzati all’estero. Ma su questo il dibattito è aperto, e non tutti sono disposti a giurare che basti per evitare di ricadere sotto l’ombrello del decreto Alfano”.


Il 29 luglio sarete a Montecitorio. Cosa chiedete alla maggioranza e cosa vi aspettate dall’opposizione?


“La libertà di espressione sul web non va ridotta a una campagna dell’opposizione. Detto questo, la direzione del governo è sbagliata. L’accesso alla Rete è un diritto fondamentale. E assicurarlo dovrebbe essere preoccupazione del legislatore. Del resto sono le posizioni di Fini: non capisco perché la sua maggioranza faccia di tutto per smentirle”.