Berlusconi e Fini alla resa dei conti

ROMA – Acque sempre agitate nel Pdl. Si parla con insistenza di un Ufficio di presidenza per uscire dall’impasse dopo le ultime tensioni tra i cofondatori del partito Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, ma allo stato non c’è ancora nessuna convocazione ufficiale. Secondo l’analisi pressoché unanime che emerge dai quotidiani di oggi il Cavaliere sarebbe pronto al redde rationem.


– Berlusconi e Fini? Ognuno andrà per la sua strada – è l’opinione del leader della Lega, Umberto Bossi, che risponde così ai cronisti in Transatlantico in merito alle polemiche interne al partito.


– Ma – ha aggiunge – questo non significa andare ad elezioni anticipate. Spero che non si vada a elezioni – dice il Senatur – Anzi, ne sono sicuro. Le regioni sono senza soldi e se non facciamo il federalismo mi ammazzano. Il federalismo – aggiunge poi – è la migliore garanzia che non si andrà alle elezioni.


Bossi ribadisce di essere pronto a tutto per ottenerlo. Anche ad allearsi con il diavolo?
– Spero non sia necessario – replica.


Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl, non esclude un Ufficio di presidenza entro la settimana e assicura che saranno tentate tutte le strade per trovare una soluzione e sciogliere tutti i nodi sul tavolo.


– Se c’è una via, la troveremo – dice La Russa rispondendo alla domanda su come si può uscire dallo stallo attuale con un chiarimento tra il Cavaliere e il presidente della Camera.


– In questo momento ci sono tutte le possibilità: è una questione politica seria, il nostro elettorato non sopporta una lunga conflittualità – risponde ai giornalisti il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, sulla possibilità di una ricucitura o di una rottura definitiva tra il premier e la terza carica dello Stato -. In questo momento, per senso di responsabilità di tutti, c’è l’impegno prioritario per l’approvazione della manovra.