L’opera del Pd mondo per il dialogo nel ‘centrosinistra dell’emigrazione’

“Abbiamo voluto convocare questo incontro per dare da subito, appena è stato possibile, il segnale che il Pd vuole avviare un dialogo quanto più largo e strutturato possibile con tutte quelle persone che operano nelle forze associative, sindacali, imprenditoriali, politiche, di cooperazione, della ricerca, della cultura e società civile e che si occupano a vario titolo anche di italiani nel mondo, riconoscendosi nell’orizzonte politico del centrosinistra”.

Con queste parole Eugenio Marino, responsabile Pd per gli Italiani nel mondo, ha battezzato la sua relazione introduttiva che ha aperto la riunione costitutiva della Consulta Pd per gli italiani
nel mondo. “È nostra ferma intenzione – ha spiegato Marino – dopo due anni di un governo della destra che
sta recidendo ogni legame con le comunità italiane nel mondo, che sta tagliando in maniera pesantissima e indiscriminata tutte le risorse per gli italiani all’estero e la cooperazione, che sta svuotando gli organismi di
rappresentanza e riducendo pesantemente i servizi, che sta ridicolizzando le relazioni internazionali e la politica estera del Paese, minando alla base il rapporto di fiducia e il legame tra l’Italia e i suoi cittadini nel mondo, avviare un dialogo aperto con tutti coloro che si oppongono a questo modello politico e culturale
e vogliono costruire un progetto alternativo”.

Il progetto che ha in testa Marino dovrà essere “capace di ridefinire e ridisegnare l’orizzonte degli italiani nel mondo di oggi: della vecchia generazione partita
dall’Italia come dei giovani nati e cresciuti all’estero e di quelli che hanno ricominciatoa partire oggi, che
siano essi poco scolarizzati o altamente istruiti.

Un progetto – ha sottolineato – che sia il frutto di un’ampia riflessione su ciò che sono stati gli italiani all’estero, a cominciare dalle prime partenze post-unitarie, a ciò che sono oggi e saranno in futuro”. “E quale migliore occasione per avviare questa riflessione sul profilo, l’identità e il progetto per gli italiani all’estero del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia? Il presidente della Repubblica Napolitano – ha continuato Marino – ha speso bellissime e importanti parole su questo grande momento storico, sulla necessità di celebrarlo come merita e di rifletterci su con attenzione ma per quanto ho detto poco fa, dobbiamo evitare che il150esimo sia solo un momento celebrativo ma è necessario utilizzare questo momento storisco per alzare l’asticella della riflessione sulle nostre comunità dopo 150 anni di emigrazione”.

Poi il tema delle organi rappresentativi degli italiani all’estero. Nel suo discorso Marino ha ricordato come “l’evoluzione che ha investito nell’ultimo periodo il sistema della rappresentanza, il ruolo delle istituzioni intermedie e di base e il mondo delle associazioni all’estero, oggi vive una crisi alla quale va trovata una risposta nella direzione del rilancio, della rivitalizzazione”.

“Penso sia necessario che anche noi, tutti noi, insieme e oltre il Pd – ha continuato Marino – dovremmo dotarci all’estero di un programma comune di iniziative che sia possibile racchiudere nelle formule che ho cercato di richiamare prima e nell’orizzonte di un’analisi e un progetto politico e culturale comune. Sarebbe auspicabile anche pensare insieme a delle giornate nelle quali concentrare un numero più o meno grande di eventi simbolici e non solo nei quali riflettere insieme e lanciare idee, contenuti e proposte che rappresentino la nostra lettura dell’identità degli italiani all’estero, dell’Italia e della sua cultura e progetto politico attuale.

A mio avviso, infatti – ha sottolineato il responsabile Pd – queste iniziative saranno importanti e utili perché non dovranno limitarsi ai tratti storici, ma dovranno essere anche operazione politica, costituente, programmatica e innovativa rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni, quelli dell’autosufficienza. È anche per questo che la Consulta può essere un luogo ideale, aperto e vivo, capace di coinvolgere le espressioni più sane della società e del centrosinistra: da chi milita nei partiti, a chi opera nelle associazioni, nelle Ong, nelle università e nel mondo della cultura. Per questo penso debba essere un laboratorio capace di sviluppare sinergie con l’Assemblea della Circoscrizione estero. C’è bisogno di una nuova riflessione, di nuova linfa capace di avviarne il rilancio e il rilancio può venire con un progetto condiviso, con la nostra unità e con la politica: una politica senza complessi di inferiorità, ma che sia capace di ascoltare, comprendere e dialogare con tutti. Oggi – ha concluso Marino – siamo qui per provare ad avviare tutto questo”.