Juve, il lungo viaggio comincia dall’Irlanda

La redenzione della nuova Juventus, dopo l’inferno della passata stagione, inizia a Dublino, dove, stasera, i bianconeri affronteranno per il preliminare di Europa League lo Shamrock Rovers, formazione della massima divisione del campionato irlandese.

Dopo oltre venti giorni di ritiro, allenamenti ed amichevoli, il tempo dei giochi è finito. Sarà una sorta di anno zero, diceva Chiellini, un anno di purgatorio nel quale la Juve sarà impegnata nell’Europa minore, sempre che i preliminari non tirino un brutto scherzo, ed in cui dovrà essere ritrovata la retta via, smarrita nella passata stagione. Il paradiso è li, non vicino ma neanche troppo lontano, e si chiama Champions League.

La prossima, infatti, sarà un’annata di transizione, quella che dovrà segnare il ritorno nella massima competizione europea. Non sarà, ovviamente, l’incontro di oggi a certificare se la strada imboccata dalla truppa juventina sia quella giusta, troppo inferiore l’avversario, ma Delneri, il dittatore democratico, come lui stesso si è definito, pretende il massimo da tutti i suoi ragazzi anche perché potrebbe essere l’occasione per molti calciatori il cui futuro è sub judice di dimostrare di essere da Juve. Iniziare il cammino con un passo falso, infatti, riaccenderebbe i fantasmi e le paure del passato recente, eventualità che il tecnico di Aquileia non vuole nemmeno prendere in considerazione.

Lo stesso Andrea Agnelli, il Presidente, nonché il simbolo della rivoluzione, pardon, evoluzione bianconera, è a Dublino, per sostenere la squadra e farle sentire la vicinanza della famiglia. Per altro, Giovanni Trapattoni, uno che di questioni irlandesi ne capisce abbastanza, ha previsto una serata di fatica per la vecchia signora. Lo Shamrock, infatti, non lesinerà gocce di sudore ne impegno, giocare contro la Juve, del resto, non capita tutti i giorni ed, in più, i biancoverdi potranno contare su qualche giorno di riposo supplementare, visto che la sfida di campionato contro l’Uc Dublino è stata rinviata. Nulla, quindi, è stato lasciato al caso. Delneri, non solo il dittatore democratico ma anche il boia della rosa bianconera.

Stasera sarà vera Juve e, di conseguenza, i ribelli, quelli che non fanno più parte del progetto e che si ostinano a rifiutare qualsiasi offerta pervenuta dall’esterno, non saranno presi in considerazione. Camoranesi, Grosso, Salihamidzic e Giovinco, infatti, non sono stati convocati. Molto più di una semplice scelta tecnica, si tratta di una vera e propria sentenza inappellabile, di un segnale chiaro e preciso. Come dire, è stato bello finché è durato, ma quella è la porta. In attesa dei prossimi arrivi, infatti, i volti nuovi sono quelli di Lanzafame, Pepe, Martinez, Bonucci e, dulcis in fundo, Diego. Si, proprio il brasiliano che dodici mesi fa era arrivato in pompa magna ma che poi aveva deluso le aspettative di tutti sostenitori bianconeri.

La scommessa di Delneri è il rilancio dell’ex Werder Brema, il paulista dal talento indiscutibile che l’anno scorso sembrava aver dimenticato come si giocasse al calcio. Certo, il 4-4-2 delmister ex Sampdoria non rappresenta esattamente l’habitat naturale del “Panda” bianconero (così amano chiamarlo i tifosi della Juventus) ma tra i due è immediatamente nato il feeling ed in questo mese il brasiliano sembra essere rinato, con buona pace di Edin Dzeko e del Wolfsburg. Stasera, quindi, Diego sarà in campo dal primo minuto, nel ruolo di seconda punta, quello che negli ultimi diciotto anni è stato di Alessandro Del Piero, l’ambasciatore della Juve in tutto il mondo. Chiaro il diktat delneriano: difficilmente i due potranno giocare insieme.

La staffetta, quindi, è servita. Vicino al brasiliano, fino ad ora, è sempre stato provato Trezeguet ma un impiego di Amauri non è escluso. Storari in porta mentre in difesa, al centro agiranno Bonucci e Chiellini (l’unica alternativa è il giovane Ferrero, data l’influenza di Legrottaglie) mentre sugli esterni spazio per Motta e De Ceglie. A centrocampo, l’uomo di Del neri è Marchisio che dovrebbe essere affiancato da Sissoko. Sulle ali, a dare qualità ma anche quantità, vi saranno Lanzafame e Pepe.