Caos politico, la Rai pensa di riaprire i talk show

ROMA – I recenti “sviluppi della situazione politica nazionale” inducono il direttore generale della Rai Mauro Masi a convocare una riunione per valutare la riapertura del talk show, ora in pausa estiva. I direttori di Tg1, Tg2, Tg3, Tgr, Rainews e Gr Radio Rai sono stati chiamati a Viale Mazzini per oggi alle ore 11. Con loro verrà discussa la necessità di “un approfondimento – così si legge nel comunicato Rai – sugli impegni della comunicazione del gestore del servizio pubblico radiotelevisivo in relazione agli sviluppi della situazione politica nazionale”.


Dunque, alla luce della rottura Fini-Berlusconi si parlerà di come poter organizzare il palinsesto estivo inserendo programmi di approfondimento politico come ‘Ballarò’ e ‘Porta a Porta’. Alla proposta risponde immediatamente l’Usigrai ricordando che i Tg non sono in vacanza. ‘’Alla direzione generale – si legge in una nota – che sta valutando la possibilità di modificare i palinsesti per mandare in onda edizioni speciali di ‘Ballarò’ e ‘Porta a Porta’, e al consigliere Rizzo Nervo che ha lanciato la proposta ricordiamo che, a differenza dei programmi di informazione di rete, i telegiornali non sono in ferie’’.


‘’L’informazione sui delicati avvenimenti politici -dice L’Usigrai- sono stati garantiti finora dai giornalisti delle testate Rai. Ci chiediamo perché non affidare loro spazi di approfondimento dando la possibilità di andare oltre ‘l’inevitabile sintesi dei Tg’’’.


Marco Beltrandi, radicale, componente della commissione di Vigilanza Rai fa osservare che “soltanto due sere fa Masi aveva risposto con cortesissima sufficienza in Commissione di Vigilanza Rai alla mia domanda (posta solo dal sottoscritto) circa l’inaccettabilità che i talk show Rai principali chiudessero ‘per ferie’ dal 10 giugno alla fine di settembre”. E aggiunge: “gli avevo persino regalato una paletta ed un secchiello di plastica a simbolizzare un inaccettabile black out informativo lungo quasi quattro mesi’’. Quindi, “sono molto lieto che ora, con il consigliere di amministrazione della Rai Rizzo Nervo, abbia cambiato idea; meglio tardi che mai. Si ricordi tuttavia che il pluralismo va garantito anche in queste trasmissioni”.