Napolitano accoglie le salme dei militari morti in Afghanistan

Il dolore dei familiari e l’omaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano hanno accolto all’aeroporto di Ciampino le salme del primo maresciallo Mauro Gigli e del caporal maggiore capo Pierdavide De Cillis, morti nei pressi di Herat a causa dell’esplosione di un ordigno.

Il C-130 è atterrato allo scalo romano poco dopo le 9: oltre il Capo dello Stato, ad aspettare le salme anche il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il sindaco della capitale Gianni Alemanno.

Le due bare, avvolte nei drappi tricolore, sono state portate a braccia giù dal velivolo dai militari del IX Reggimento l’Aquila: l’ordinario militare Vincenzo Pelvi le ha benedette, poi il presidente Napolitano si è avvicinato e ha posato entrambe le mani sui feretri, rendendo omaggio ai caduti, a quel punto, le note del Silenzio hanno accompagnato il corteo fino ai due carri funebri.

Tra i familiari delle due vittime anche i due figli del maresciallo Gigli, il più piccolo di 7 anni tenuto in braccio dal più grande di 19 anni. Per De Cillis erano presenti la mamma e la moglie Catia De Lucia, madre di una bimba di tre anni e mezzo e in attesa da 4 mesi di un altro figlio.

Una volta che i carri funebri hanno lasciato l’aeroporto, il presidente della Repubblica e le altre autorità si sono fermati con i parenti più stretti dei due militari: Napolitano ha poi avuto un lungo colloquio con il generale di Corpo d’armata Giorgio Cornacchione, comandante del Coi (Comando operativo interforze), recatosi a Herat per accompagnare il rientro delle due salme nel nostro Paese. Alle 18 si è tenuto il solenne rito funebre ufficiale nella basilica di Santa Maria degli Angeli.