Webber vola e guida il mondiale, il ferrarista Alonso secondo

BUDAPEST – Caos, safety-car, sorprese e qualche brivido di troppo, ma alla fine a vincere il Gran Premio d’Ungheria è la super Red Bull guidata da Mark Webber che di colpo si ritrova in testa al Mondiale di F1.
Bella gara della Ferrari di Fernando Alonso che parte alla grande, fino ad arrivare ad un soffio dal comando della corsa. Lo spagnolo dovrà però accontentarsi del secondo gradino del podio che gli consente di accorciare le distanze sugli uomini della McLaren.

Per l’asturiano resta invariata la posizione (quinta piazza) nel mondiale, ma con distacchi inferiori da Button e soprattutto Hamilton (ora secondo) che subito dopo aver soffiato la quarta posizione a Massa ha dovuto abbandonare il gp per un problema meccanico. Solo terzo il favoritissimo Sebastian Vettel che partito dalla pole è stato ‘fermato’ sulla strada della vittoria da un drive through (passaggio obbligato sulla pit-lane) per aver fatto da tappo in regime di safety-car.


Male la Mercedes di Michael Schumacher. Il tedesco, un tempo leone, neanche ieri è mai stato nel vivo della gara e ha chiuso all’undicesimo posto, buttato fuori dalla zona punti da un sorpasso da pelle d’oca dell’ex compagno a Maranello Barrichello. E proprio per la manovra scorretta il sette volte campione del mondo finisce sotto inchiesta dei commissari.


Pronti via ed è subito Alonso. Lo spagnolo della Ferrari al semaforo verde riesce quasi a passare entrambe le Red Bull, ma al termine della prima curva per non rischiare un pericoloso contatto con Vettel frena e si accontenta della seconda posizione davanti a Webber che lo precedeva sulla griglia di partenza. Mantiene la quarta posizione in avvio l’altra Ferrari di Massa che così tiene a bada il leader del Mondiale Lewis Hamilton.
Attardati e in grave difficoltà il pluricampione di ieri Michael Schumacher con la sua sempre più traballante Mercedes e quello di oggi Jenson Button (a cui il ritorno ai box dell’amata Jessica non sembra aver riportato lo ‘sprint’ di una volta), rispettivamente tredicesimo e quindicesimo dopo la partenza. Già nei primi giri il giovane tedesco della scuderia che porta il marchio della celebre bevanda energetica prende il largo con Alonso che deve guardarsi le spalle da un sempre più minaccioso Webber.


Quando la corsa sembra avviarsi verso un noioso monologo di Vettel, al sedicesimo giro e solo per un semplice detrito in pista succede di tutto: entra la safety-car e tutti ne approfittano per fermarsi ai box dove scoppia il caos. Vettel riesce ad entrare in pit-lane proprio all’ultimo passando sopra i cordoli, la Renault di Robert Kubica (penalizzato con uno stop and go di 10 secondi) si scontra con la Force India di Sutil, mentre la Mercedes di Nico Rosberg perde una ruota che ballonzola pericolosamente in mezzo ai meccanici: ad avere la peggio dopo tutto il trambusto è un tecnico della Williams che colpito ad un braccio finisce al centro medico del circuito.


L’unico a non fermarsi è Webber che va in testa, ma che dovendo obbligatoriamente fare almeno uno stop potrebbe rischiare di perdere più di tutti. Alla fine sarà invece proprio l’australiano a essere premiato. Seconda l’altra Red Bull di Vettel davanti alla Ferrari di Alonso e ad Hamilton che nella sosta ai box soffia la quarta posizione alla Ferrari di Massa. Dura poco però la soddisfazione dell’inglese, fin lì ancora leader del Mondiale, che al 25º giro si ferma mestamente a bordo pista per un problema alla sua McLaren dando l’addio prima del previsto alla gara ungherese. I colpi di scena non finiscono qui: il favorito della corsa Vettel viene penalizzato con un drive through per aver fatto da tappo in regime di safety-car. Risultato: Alonso diventa secondo dietro a Webber che deve fare almeno una sosta prima della bandiera a scacchi.

L’australiano però comincia ad inanellare giri super-veloci accumulando un margine tale dallo spagnolo che gli permette di restare in testa. Così Alonso si ritrova tra le due super Red Bull con Vettel, terzo, sempre più vicino e minaccioso. Si va avanti così fino al termine in un Hungaroring ancora avaro di sorpassi ma che concede un raro brivido nel finale col sorpasso mozzafiato sul traguardo della Williams di Rubens Barrichello ai danni dell’ex compagno alla Ferrari Michael Schumacher. E così lo spagnolo resiste fino alla fine ad un sempre più energico Vettel che dall’ultimo gradino del podio non può che ammirare il compagno Webber festeggiare tra spruzzi di champagne e baci di miss la leadership nel Mondiale piloti.

LE CLASSIFICHE


Hamilton ko, Webber al comando

BUDAPEST – La classifica del Gp d’Ungheria e quelle piloti e costruttori del campionato del mondo di Formula Uno. Ordine d’arrivo del Gp d’Ungheria 1. Mark Webber (Aus/Red Bull-Renault), 2. Fernando Alonso (Spa/Ferrari), 3. Sebastian Vettel, 4. Felipe Massa (Bra/Ferrari), 5. Vitaly Petrov (Rus/Renault), 6. Nico Hülkenberg, 7. Pedro de la Rosa (Spa/Sauber-Ferrari), 8. Jenson Button (Gbr/McLaren-Mercedes), 9. Kamui Kobayashi (Gia/Sauber-Ferrari), 10. Rubens Barrichello (Bra/Williams-Cosworth), 11. Michael Schumacher (Ger/Mercedes), 12. Sébastien Buemi (Svi/Toro Rosso-Ferrari), 13. Vitantonio Liuzzi (Ita/Force India-Mercedes)


Classifica piloti 1. Mark Webber (Aus) 161 punti, 2. Lewis Hamilton (Gbr) 157, 3. Sebastian Vettel (Ger) 151, 4. Jenson Button (Gbr) 147, 5. Fernando Alonso (Spa) 141, 6. Felipe Massa (Bra) 97, 7. Nico Rosberg (Ger) 94, 8. Robert Kubica (Pol) 89, 9. Michael Schumacher (Ger) 38, 10. Adrian Sutil (Ger) 35, 11. Rubens Barrichello (Bra) 30, 12. Vitaly Petrov (Rus) 17, 13. Kamui Kobayashi (Gia) 17, 14. Vitantonio Liuzzi (Ita) 12, 15. Nico Hülkenberg (Ger) 10, 16. Sébastien Buemi (Svi) 7, 17. Pedro de la Rosa (Spa) 6, 18. Jaime Alguersuari (Spa) 3.


Classifica costruttori 1. Red Bull 312 punti, 2. McLaren 304, 3. Ferrari 238, 4. Mercedes GP 132, 5. Renault 106, 6. Force India 47, 7. Williams F1 40, 8. Sauber 23, 9. Toro Rosso 10.