Ballaman e Molinaro: “Sostenere il sistema Friuli Venezia Giulia”

Riaffermazione dei valori e dell’identità dei friulani; rapporto con i giovani discendenti da emigranti; unità del
Friuli e quindi delle associazioni dei migranti all’estero. Sono in sostanza questi i temi toccati dai vari rappresentanti delle istituzioni al momento conclusivo dell’annuale raduno di Friuli nel mondo, ospitato
quest’anno a Majano (Udine) e che già sabato aveva avuto un momento importante nel convegno che aveva affrontato varie problematiche.

Ieri a Majano la Regione era rappresentata dal presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman -presenti anche altri esponenti della massima assemblea elettiva del Friuli Venezia Giulia -e dall’assessore ai migranti, Roberto Molinaro. Se Ballaman ha confermato l’attenzione del Consiglio regionale per i migranti, sottolineando l’esigenza di lavorare perché i giovani conoscano il Friuli Venezia Giulia di oggi e perché si irrobustiscano i legami con chi risiede all’estero facilitandone l’eventuale rientro, nello specifico dei vari temi è entrato l’assessore Molinaro.

Dopo aver augurato buon lavoro al neo-presidente dell’Ente, Pietro Pittaro, Molinaro ha ricordato che l’attenzione concreta della Regione per i migranti e le loro associazioni si è confermata anche in quest’anno così difficile dal punto di vista economico:
le risorse per il settore, infatti, non hanno subito riduzioni; ma ha anche lamentato che nel tempo della globalizzazione il Friuli non ha ancora riconosciuto i nostri corregionali come opportunità e quindi come risorsa”. “Per questo serve – ha continuato l’assessore – un riconoscimento concreto di tutto il ‘sistema FVG’: ovvero istituzioni, imprese, soggetti rappresentativi vari. Per questo la Regione cercherà di sostenere le associazioni dei rimpatriati”.

In materia di associazioni degli emigranti Molinaro è stato molto chiaro: “servono meno associazioni, che lavorino assieme e diano all’estero un’immagine unica e unitaria del Friuli; nel contempo serve un salto di qualità: le associazioni non siano un club di nostalgici, ma uno strumento attivo della e per la Regione all’estero”. Il che non significa dimenticare gli emigranti di prima e seconda generazione “il cui ruolo va onorato e rispettato”, ma “investire sui giovani della terza e quarta generazione.
Essi vanno coinvolti e devono dirci come agire per far sì che il Friuli Venezia Giulia sia sempre più ‘porta d’Europa’”. A tal fine Molinaro ha annunciato per il 2011 una convention in Canada dei giovani del Nord America: “i giovani devono essere nelle associazioni non per l’anagrafe, ma per le idee che possono portare. Il nostro obiettivo è ambizioso e strategico: fidelizzare al Friuli Venezia Giulia un capitale umano unico, che ha tre caratteristiche: l’internazionalità, l’eccellenza, l’identità con i suoi legami etnici. Insomma, dobbiamo lavorare per un Friuli Venezia Giulia con salde radici e nessun confine”.

Temi, questi, sui quali sono intervenuti anche il presidente di Friuli nel Mondo, Pietro Pittaro, il sindaco di Majano, Claudio Zonta, il vicepresidente della Provincia di Pordenone, Eligio Grizzo, il presidente della Provincia di
Udine, Pietro Fontanini: per quest’ultimo l’identità nasce dai valori di chi è andato per il mondo e che
sono ancora i nostri”.