Sul caso Caliendo c’è il patto centrista

“Il cambiamento è solo all’inizio”, certo è che “si è rotta la maggioranza più forte degli ultimi 60 anni, e
di fatto il bipolarismo”. Francesco Rutelli parla della necessità di “unire le forze che vogliono fare le riforme
ed esercitare una grande responsabilità”, ed ecco il senso della girandola di incontri di queste ore, di
fatto per concordare il voto sulla mozione di sfiducia a Caliendo, con l’appuntamentodi oggi alla Camera
che finisce per diventare la cartina di tornasole per la nascita del grande centro formato dai partiti di Casini,
Rutelli e Fini.

‘’C’è convergenza sulla posizione dell’astensione per ciascuno all’interno del proprio
gruppo’’ ha reso noto Benedetto, Della Vedova al termine del vertice tra Fli, Udc, Api ed Mpa convocato
anche per decidere su una posizione comune in merito alla mozione di sfiducia su Caliendo. E proprio la
nascita dei gruppi Fli, insieme alle conseguenze parlamentari del coinvolgimento del sottosegretario alla
Giustizia nell’affaire P3, apre nuovi possibili scenari nella maggioranza. “Ogni voto perso sarebbe una
campana che suona per il governo”, ammonisce Pier Luigi Bersani che non si mostra preoccupato, facendo
anzi notare che rispetto al passato la posizione attuale di Fini e Casini è più vicina al Pd. “In tutti questi
anni Casini e Fini sono stati di là, se fanno qualche passo da qualche parte – osserva il segretario Pd –
non mi metto certo a piangere”. “Rimaniamo comunque vicini al Pdl e spero che non si vada al voto anticipato, gli italiani non capirebbero. Comunque, se le elezioni saranno inevitabili siamo pronti a fare il partito” annuncia Francesco Divella.

Il deputato Fli, responsabile per la Puglia di ‘Generazione Italia’,
aggiunge che, in caso, “il nome lo deciderà Gianfranco Fini” ma garantisce che “gli ultimi sondaggi ci
danno tra il 9 e il 10%. In Puglia anche qualcosa in più, visto che siamo la regione con più circoli di
‘Generazione Italia’. Ne abbiamo 70”. La bandiera della legalità resta fondamentale per la formazione
finiana. È stato “violato il codice etico Antimafia” perché “alcuni partiti e alcuni candidati alla Presidenza
delle Regioni non hanno vigilato come era richiesto e doveroso”, denuncia Fabio Granata, come vicepresidente della commissione Antimafia. Alla ripresa, anticipa, “riferiremo alle Camere”. Ma
insomma, il nuovo movimento politico, Berlusconi “lo vuole, politicamente parlando, amico o nemico?
Dipende da lui, soprattutto da lui”, è il messaggio che arriva da un altro finiano, Carmelo Briguglio.