Lancio di razzi tra israeliani e libanesi, 4 morti

BEIRUT – Una serie di scontri a fuoco tra soldati libanesi e israeliani si sono registrati questa mattina lungo la linea di confine che divide i due paesi, nella zona di Adaisse. Il bilancio è di quattro morti, due militari libanesi, un giornalista del quotidiano libanese ‘al-Akhbar’ e un ufficiale israeliano. Tra i feriti libanesi, un soldato e un reporter della tv degli Hezbollah ‘al-Manar’. Gravemente feriti anche due alti ufficiali israeliani, secondo quanto riferisce ‘Ynet’, il sito web del quotidiano israeliano ‘Yedioth Ahronoth’.

Nella ricostruzione della tv satellitare ‘al-Arabiya’, lo scontro è iniziato dopo che un carro armato israeliano ha lanciato un razzo contro una postazione dell’esercito libanese, colpendo due abitazioni civili. I soldati libanesi sono subito accorsi nella zona dove è caduto il razzo israeliano, rispondendo al fuoco e avviando un combattimento.

Fonti israeliane sostengono che almeno due razzi libanesi sono caduti nel Nord dello stato ebraico quando è iniziato lo scontro a fuoco tra i soldati dei due paesi. Molti residenti nella zona settentrionale di Israele hanno dichiarato a ‘Ynet’ di aver udito forti esplosioni.

Ad Adaisse nel pomeriggio è tornata la calma. Secondo quanto riferiscono le emittenti satellitari arabe, l’elicottero da combattimento israeliano che sorvolava lo spazio aereo libanese si è ritirato e non si registrano più bombardamenti da entrambe le parti. In precedenza l’esercito israeliano aveva chiesto, attraverso degli altoparlanti parlando in lingua araba, ai militari libanesi di dare vita a un cessate il fuoco per portare in salvo i militari feriti.

Stando a quanto ricostruito dal generale Giuseppenicola Tota, comandante del settore ovest e del contingente italiano a Tibnin, in Libano, tutto sarebbe nato dal tentativo dei militari israeliani di tagliare alcuni alberi presso la ‘blue line’ per installare delle telecamere. Questo tentativo ha provocato l’intervento dei militari libanesi e un successivo scontro a fuoco prima con armi leggere e poi con il coinvolgimento di carri armati israeliani. Quanto al lancio di razzi, secondo il generale Tota sarebbe avvenuto da parte di un elicottero libanese.

Intanto è scambio di accuse tra i due paesi. Il premier libanese Saad Hariri ha condannato l’’’aggressione’’ israeliana contro il Libano, la ‘’violazione della sovranità libanese’’ e la ‘’scandalosa violazione della risoluzione Onu 1701’’. La risoluzione Onu 1701 nell’estate del 2006 ha posto fine alle ostilità in Libano tra i militari israeliani e i miliziani sciiti di Hezbollah dopo 34 giorni di combattimenti. Il primo ministro, si legge in una nota del suo ufficio, ha chiesto ‘’alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di fare pressione su Israele affinché blocchi le sue aggressioni’’.

Il Libano dal canto suo risponderà agli attacchi israeliani “con tutti i mezzi disponibili” ha detto a chiare lettere il segretario generale del Consiglio superiore di difesa libanese, il generale Said Eid.
Ma Israele ritiene il governo libanese responsabile ‘’per questa violenta provocazione’’ ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. ‘’Israele ha risposto e continuerà a rispondere in modo vigoroso a ogni tentativo di violare la calma lungo il confine settentrionale e di fare del male agli abitanti del nord (dello Stato ebraico, ndr.) e ai soldati che li proteggono’’, ha affermato il premier, citato da ‘Ynet’.

A rincarare la dose il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Ehud Barak, che ha parlato di un’’’azione criminale’’ e fa sapere che Israele non tollererà attacchi contro i suoi soldati o cittadini ‘’all’interno del suo territorio sovrano’’.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu che si è riunito a porte chiuse al Palazzo di Vetro ha chiesto ‘’ad entrambe le parti la massima moderazione e il rispetto della risoluzione dell’Onu 1701”.

“Non c’erano elementi precisi per far presagire quanto accaduto” ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, anche perché la scintilla è stata “occasionale”. L’azione delle forze Unifil in Libano, ha aggiunto, in questi anni ha “bloccato la situazione e impedito che degenerasse, ma rimane una situazione precaria”. Per La Russa, “continua a mancare il passo finale che non spetta ai militari ma ai soggetti protagonisti”, ed è proprio a loro che il ministro si rivolge: ‘’Capiscano che la nostra presenza non è a tempo indeterminato”.
‘’Al fianco del Libano contro questa aggressione israeliana” si è schierato il presidente siriano, Bashar al-Assad, così come una dura condanna è arrivata dall’Iran.

“Esprimo la solidarietà nei confronti del governo libanese, impegnato a far fronte alle violazioni israeliane della sua sovranità territoriale” ha affermato il ministro degli Esteri egiziano, Ahmad Abul Gheit, nel corso di una telefonata odierna con Hariri. Anche la Lega Araba ha condannato le ‘’violazioni israeliane’’ contro il Libano come pure Hamas ha puntato il dito contro le ‘’continue violazioni dei sionisti’’.