Corsi di lingua e cultura italiana a Stoccarda Garavini: “La Farnesina faccia chiarezza”

“Il ministero degli Esteri faccia chiarezza sull’assegnazione dei fondi destinati ai corsi di lingua e cultura italiana a Stoccarda”. A chiederlo è Laura Garavini, deputata del Partito democratico eletta all’estero e prima firmataria di un’interrogazione parlamentare, presentata insieme ai deputati democratici Gino Bucchino e Fabio Porta.

“È facilmente intuibile quanto sia attuale e importante in una zona come Stoccarda,
dove vivono 120 mila nostri connazionali – ha spiegato la Garavini – garantire la promozione della nostra lingua e il sostegno all’integrazione scolastica dei ragazzi di origini italiane.

Negli anni passati enti quali l’Enaip, l’Ial-Cisl e ‘Progetto Scuola’ si sono resi protagonisti di numerose attività scolastiche e formative,
come per esempio i corsi di sostegno per alunni in età scolare e di recupero nelle carceri, il doposcuola per i
ragazzi in difficoltà, i corsi per adulti per il completamento dell’obbligo scolastico, i corsi di lingua commerciale con uso di computer, i seminari di formazione per docenti italiani e tedeschi, fino ad iniziative
informative per i genitori, sul sistema scolastico e sui possibili sbocchi professionali”.

Alla luce delle premesse, secondo Laura Garavini “non si spiega come mai il reggente del locale Consolato generale non abbia voluto accogliere le richieste degli enti ‘storici’ di ottenere fondi dal ministero degli Esteri necessari
per poter portare avanti anche in futuro le loro attività a servizio della comunità italiana di Stoccarda”.

“Vogliamo capire le ragioni in base alle quali il console ha invece scelto di dare parere positivo ai finanziamenti per l’ente ‘Lernerfolg’ e per l’associazione italo-tedesca Dig. Questi ultimi, da qui il punto
interrogativo, non dispongono – ha sottolineato la deputata democratica – delle strutture operative, né dell’esperienza indispensabile a realizzare i corsi di lingua e cultura italiane e i corsi di sostegno.

“Ci aspettiamo che il ministero degli Esteri contribuisca a superare le perplessità dei nostri connazionali
che si vedono di colpo privati dalle tradizionali strutture di riferimento in un campo così sensibile come
quello culturale e scolastico. Lo raccomandano – ha concluso la Garavini – il rispetto e la responsabilità del nostro Paese nei confronti di una delle più grandi comunità italiane del mondo”.