Inizia la cementificazione del pozzo, forse è vicina la fine della crisi

NEW YORK – Bp ha cominciato ier a iniettare cemento nel pozzo da cui per oltre tre mesi è scaturita la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico.

Il colosso britannico e il governo americano sperano che quest’ultimo sforzo porti alla chiusura definitiva del pozzo. È l’ultima fase di un procedura nota col nome di “static kill”, iniziata martedì con l’iniezione di fango pesante per contenere la pressione del greggio.

Ieri sia Bp che l’ammiraglio della Guardia Costiera Thad Allen, l’uomo di punta dell’amministrazione Obama nel Golfo, hanno detto che l’operazione sta procedendo secondo i piani. “Abbiamo aumentato significativamente le nostre possibilità di chiudere finalmente il pozzo”, ha detto Allen durante una conferenza stampa alla Casa Bianca.

La manovra è arrivata dopo quasi quattro mesi in cui per molto tempo hanno prevalso insuccessi e frustrazioni. Il 20 aprile l’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon di BP ha ucciso 11 operai e ha gradualmente riversato in mare quasi cinque milioni di barili di greggio. Per tre mesi Bp non è stata in grado di contenere il petrolio in nessun modo, attirandosi le ire degli abitanti della regione e della Casa Bianca. Tre settimane fa gli ingegneri sono riusciti a calare una cupola sulla bocca del pozzo in grado di contenere, almeno temporaneamente, la fuoriuscita.

Se il tappo di fango verrà cementificato con successo, la prossima fase coinvolgerà anche un secondo pozzo che sta per essere ultimato a 5.500 metri di profondità e che andrà ad intersecarsi con il vecchio pozzo proprio sopra l’immenso bacino di greggio che si trova sotto il livello del mare. A quel punto fango e cemento saranno versati attraverso il secondo pozzo per tappare quello danneggiato raggiungendolo dal basso, operazone cosiddetta “bottom kill”.

Ci vorrà almeno un giorno perché il cemento si essichi, e almeno altri cinque per ultimare il nuovo pozzo. L’iniezione di fango e cemento in quel pozzo potrebbe durare giorni o anche settimane. Molto dipenderà da eventuali perdite di petrolio che gli ingegneri potrebbero riscontrare. Bp e il governo non dichiareranno vinta la battaglia fino a quando anche l’operazione con il secondo pozzo non sarà completata.