California, vittoria per i gay Vietato proibire le nozze

Vittoria significativa per i fautori dei matrimoni omosessuali in California, bloccati da circa due anni dopo un referendum che li ha condannati, ma la vicenda è lungi dall’essere terminata e finirà verosimilmente alla Corte Suprema degli Stati Uniti prima di essere risolta definitivamente.

Un giudice distrettuale di San
Francisco, Vaughn R. Walker, ha stabilito che è incostituzionale proibire i matrimoni gay e lesbici nel Golden
State, come deciso con l’approvazione della cosiddetta ‘Proposition 8’, un referendum popolare del 2008.

Con una maggioranza del 52%, grazie all’attivismo delle organizzazioni vicine ai mormoni e all’opposizione degli afro-americani che non lo considerano un diritto civile, i californiani avevano votato a favore di un referendum di messa al bando delle nozze tra omosessuali, legali fino a quel momento in California.

La sentenza odierna è stata salutata dal Governatore dello Stato, Arnold Schwarzenegger, e dal sindaco di Los Angeles, Antonio Villaraigosa, ed apre teoricamente la porta alla ripresa delle nozze gay e lesbiche in California. L’appello alla sentenza del giudice Walker è scontato, e sarà una Corte d’Appello federale
della stessa San Francisco, giudicata una delle più aperte alle questioni di società, a pronunciarsi in merito nei
prossimi mesi. Poi, qualunque sarà il verdetto, è altrettanto scontato che i perdenti si rivolgeranno alla Corte
Suprema degli Stati Uniti, che secondo gli esperti dovrebbe giudicare ricevibile il ricorso.

Come si comporterà il tribunale dei tribunali Usa presieduto dal conservatore John Roberts e a maggioranza cattolica, se dovrà davvero pronunciarsi, è una incognita assoluta. Tutti gli occhi saranno verosimilmente puntati du Anthony Kennedy, che ha spesso rappresentato l’ago della bilancia tra i nove ‘saggi’.