Affondo dei finiani: «Pdl cambi i coordinatori»

ROMA – Silvio Berlusconi ha dato appuntamento allo stato maggiore del Pdl per dopo ferragosto. Pochi giorni di riposo dunque e poi di nuovo al lavoro sulla riorganizzazione del Pdl e sul piano da presentare a settembre in Parlamento su cui chiedere la fiducia della maggioranza, finiani compresi. Ultima chances di ricompattare le file del centrodestra ed evitare le elezioni anticipate.

Strada obbligata per il Cavaliere nel caso di mancanza di numeri per poter governare. Ma, nonostante i giorni di vacanza abbiano svuotato i palazzi della politica, la tensione nelle file del centrodestra non accenna a diminuire, come dimostra la nuova polemica che si è innescata sulla richiesta di Italo Bocchino di cambiare i coordinatori del pdl.


Gli ormai famosi quattro punti su cui il Cavaliere ha intenzione di testare i finiani sulla lealtà al governo infatti fanno già discutere. Ignazio La Russa vorrebbe aggiungervi anche quello della lotta all’immigrazione clandestina (probabilmente per mettere in difficoltà i finiani). Ma indubbiamente è il capitolo sulla giustizia quello più problematico. A mettere le cose in chiaro, soprattutto sugli obiettivi dell’esecutivo è il ministro della Giustizia Angelino Alfano.


– Prima di andare alle urne abbiamo il dovere di riprovare a mettere insieme coloro i quali sono stati eletti entro una casa comune e con un programma comune – spiega il Guardasigilli, che parlando di giustizia lascia poco spazio ai fraintendimenti -. Il programma è stato già scritto. Il percorso parlamentare servirà a far vedere chi vuol far finire la legislatura e chi invece vuol portare avanti il programma di governo.
‘Prova del fuoco’ per la maggioranza, nella previsione di Alfano, saranno dunque il processo breve oltre al il federalismo. Che la giustizia sia il capitolo più spinoso in cui emergono le divergenze tra Pdl e Fli lo fa capire anche Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo Economico e finiano doc, che frena sugli interventi più invasivi sulla giustizia penale e chiede di ‘’una riforma che riguardi prioritariamente gli interessi dei cittadini e delle imprese quindi la giustizia civile e quella amministrativa’’.


A complicare ulteriormente i rapporti tra Popolo della Libertà e finiani ci sono le questioni di partito. A far discutere infatti è la richiesta avanzata al Cavaliere da Italo Bocchino, capogruppo di Fli di un cambio al vertice del Pdl.


‘’Non sappiamo se Berlusconi riuscirà a far dimettere Verdini, La Russa e Bondi – scrive sul sito della sua associazione Generazione Italia – va però detto che questa mossa cambierebbe in meglio il partito e renderebbe più facile il dialogo’’. Parole, quelle di Bocchino, lette da molti nel Pdl come un’ennesima provocazione.


– ‘In questa fase restano i tre coordinatori – taglia corto Fabrizio Cicchitto. Più dura la reazione di Osvaldo Napoli:
– Non so se Bocchino se n’è accorto, altrimenti glielo diciamo noi, ma lui sta dando suggerimenti in casa d’altri. Cosa che non solo non è apprezzata, ma che rischia di approfondire il solco tra il Pdl e il nuovo gruppo finiano.


Mentre Bondi, uno dei tre coordinatori, pur censurando la ‘’provocazione’’ di Bocchino, assicura :
– Non sarò certamente io a frappormi, così come gli amici Verdini e La Russa, ad un ulteriore rinnovamento del partito quando sarà il momento.